Ad una svolta significativa il processo per la fusione dei Comuni di Cammarata e di San Giovanni Gemini, iniziato nel 2011.
Sono state depositate presso le Segreterie Comunali le richieste, firmate da quasi tutti i Consiglieri Comunali (e di tutte le forze politiche) per chiedere la convocazione dei Consigli Comunali e deliberare per l’indizione della consultazione referendaria.
La Legge regionale che regola i processi di fusione (e che per la prima volta trova applicazione in Sicilia) prevede, infatti, che il potere d’iniziativa possa competere ai Consigli Comunali con distinte deliberazioni votate a maggioranza.
«Ma ci sono le premesse – afferma Nino Margagliotta, Coordinatore intercomunale per il processo di fusione – che a questo tappa storica si giunga con una votazione all’unanimità e con l’adesione di tutte le forze politiche, dato che in questa fase si decide solo di dare voce ai cittadini affinché decidano il loro futuro».
L’avvio dell’iniziativa rappresenta, infatti, una prova di maturità politica in cui tutte le forze democratiche rappresentate nei Consigli Comunali, decidono, per la prima volta nella storia delle due Comunità, di far esprimere i cittadini e, quindi, agire in adesione alla volontà popolare.
Contestualmente alla richiesta di convocazione dei Consigli Comunali è stato anche depositato il “Progetto di fusione”, con gli elaborati tecnici previsti dalla Legge, curato e redatto dal “Coordinamento intercomunale” che dal 2011 ha svolto il lavoro di studio, sensibilizzazione e condivisione del processo di fusione dei due Comuni della provincia di Agrigento.
È iniziato il cammino per dare vita a Cammarata Gemini, che alla scala comprensoriale costituirà il più grande Comune del Monti Sicani; ma che a livello regionale potrà diventare un laboratorio in cui comprovare la maturazione politica e civica per dare adeguate e moderne risposte ai bisogni delle comunità; e per riorganizzare in modo intelligente la geografia delle autonomie locali.