Nella “annosa” vicenda del mondo del gioco pubblico (e, quindi, lecito) si ripresenta in modo ricorrente il problema della comunicazione-informazione tra istituzioni e cittadini: da anni si sa che l’offerta del prodotto gioco sul territorio italiano è “ingombrante” e soprattutto lo sa il Governo che ne ha ampiamente usufruito. Come si sa che, nonostante gli sforzi messi in campo, l’illegalità in questo mondo ludico continua a persistere e, senz’altro, è cresciuta anche a causa delle ordinanze restrittive che il gioco lecito ha dovuto subire dagli Enti Locali.

Quindi, piano piano sta emergendo, sia a mezzo media che dalle associazioni di settore che esiste, ed ormai lo è già da parecchio tempo, questa ”rete parallela illecita” che vive sull’italico territorio e che è in netta concorrenza con quella legale che agisce con concessione dello Stato. Stato che, per cercare di recuperare terreno e credibilità, è intervenuto in parte con sanatorie “invoglianti”, ma non ha ottenuto i risultati desiderati, poiché sembra che ancora oggi i punti di gioco illeciti ed i siti di casino online siano addirittura il 30% di quelli regolari.

Ma quello che si continua a dire e ripetere è che il gioco è il “demone” (con tutto ciò che può provocare su soggetti particolarmente vulnerabili) e lo Stato, invece, è “l’acqua santa” che subisce tutta questa illegalità. Ma, invece, non è che lo stesso Esecutivo non è in condizione di porre fine a tutta questa offerta illegale del prodotto gioco nonostante gli sforzi messi in campo? Non è che allo Stato ha fatto comodo per anni usufruire delle risorse del gioco lecito per i “suoi fabbisogni di bilancio”? Non è che allo stesso Stato fa sempre comodo che esistano anche i centri illeciti, posto che lì si fanno anche giocate “regolari”?

E perché, soprattutto, lo Stato ha permesso di arrivare a questa situazione: di consentire che il settore venisse denigrato fino a questo punto quando lo stesso comparto del gioco ha provveduto ad occupare decine di migliaia di risorse cosa che l’Esecutivo neppure lontanamente ha pensato di fare? É una triste realtà da affrontare il rispondere a questi quesiti perché non fa altro che far capire ai più che il Governo “ci ha giocato con il gioco”… e pure tantissimo. Facendo anche orecchie da mercante alle tante grida di aiuto che tutta la filiera del gioco ha esternato e che continua ad esternare.

E poi sperando che la quota dell’illegalità sia quella che “viene fatta passare all’opinione pubblica” -perché a questo punto sulla sincerità delle istituzioni qualche perplessità non c’è dubbio esiste- e senza rilevare che in questa rete illecita esistono anche apparecchiature da intrattenimento (che siano slot machine o Vlt) ovviamente illegali per un concretizzarsi di altra illegalità che percorre il territorio.

Quindi, tutti questi “lati oscuri” del gioco, questo settore così demoniaco a chi ha fatto comodo? O chi meglio ancora non è riuscito a fronteggiarlo? Od ancora chi ha consentito agli Enti Locali di rendere la vita del gioco pubblico così ardua e perigliosa che tante imprese sono state “costrette a chiudere” lasciando spazio sul mercato “all’altra rete” che non rispetta norme e disposizioni e non paga alcuna tassa? Ma “rete illecita” che risponde, in ogni caso, alle richieste dei cittadini che con il gioco si vogliono divertire.