Un vero e proprio “giallo”. Tutto politico. Che ruota attorno ad una apparente semplice designazione.

Il 13 novembre scorso, l ‘avv. Raimondo Cipolla, era stato nominato “Collaboratore Politico “ da parte dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Peppe Pendolino.

Ma nella stessa giornata, il professionista comunica al Primo Cittadino,  la volontà di rinunciare alla nomina che gli era stata conferita.

Per Raimondo Cipolla, che è stato ed è un politico di lungo corso nella compagine della realpolitik aragonese, sono state diverse le motivazioni che l’hanno portato alla scelta di revocare l’incarico conferitogli.

“Ritengo – spiega il professionista –  che il Comune di Aragona abbia di bisogno di uno scossone gestionale fin da subito, garantendo così che la popolazione si riavvicini nuovamente alla politica”.

“La priorità – afferma Cipolla – è dover rimuovere quei privilegi, piuttosto che allontanando la corruttela dall’Ente Comune, piuttosto che quei soggetti che commettano reati contro la pubblica amministrazione; così, come quei poteri forti che, ancora oggi vogliono interagirsi con la nuova Amministrazione”.
“La supponenza e l’incapacità gestionale di taluni dirigenti, piuttosto che dipendenti dovrà essere punita ed allontanata dall’Ente Comune”.

Parole forti, quelle dell’ex consigliere comunale, che meritano certamente una riflessione, non solo politica, ma soprattutto etica e morale.

“Evitare il default – conclude l’avv. – è divenuto una priorità della gestione della cosa pubblica, dovendo necessariamente chiamare alle loro di responsabilità coloro che cotanto danno avrebbero causato, piuttosto che promuoverli.
Infine suggerisco di volere attuare delle economie gestionali per l’Ente, che dovrebbero esser messe in evidenza ed avere una loro priorità per la sopravvivenza dell’Ente medesimo”.

Dunque, chiude la porta che gli era stata aperta dal sindaco. La chiude senza mezze misure. La chiude spiegando a chiare lettere cosa, l’ex consigliere comunale non digerisce dall’Ente Comune.