Agrigento mette mano finalmente al recupero complessivo del suo centro storico, segnando una svolta: dalla nostalgia del suo fascino all’esaltazione della bellezza, dalla malinconia del degrado alla riqualificazione delle sue architetture.
A Palazzo Chigi, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, ho firmato la convenzione che destina per il progetto Girgenti 15 milioni e 800 mila euro. A 31 anni dalla Legge 70 del ’76, nata per Siracusa e Agrigento, che fece rinascere Ortigia e che una classe politica poco lungimirante ebbe la capacità di lasciarsi sfuggire per Girgenti, con il contributo dei privati realizzeremo fino a 33 milioni di investimenti. Alla fine degli anni Settanta furono capaci di mandare in fumo 25 miliardi delle vecchie lire, facendo arretrare Agrigento, in termini di sviluppo e di capacità attrattiva turistica del Colle e segnando ancor più marcatamente la cesura con la Valle dei Templi.
Altri finanziamenti furono negati, per indifferenza e incapacità programmatica e progettuale, alimentando un clima di generale disillusione. Adesso Agrigento rinasce, dopo aver avviato gli incontri di partenariato, l’idea di uno sviluppo condiviso, il programma di interventi. Il percorso non è stato facile: ha incontrato muri di rassegnata indolenza, ostacoli di inflessibilità burocratica, freni di generale diffidenza.
Ma i piccoli semi gettati nel tempo, hanno prodotto i loro frutti. Il progetto Girgenti assume oggi i contorni di una sfida epocale, in linea con le altre sfide che la città affronta da mesi, come quella di programmare i suoi 2600 anni o di candidarsi a Capitale italiana della Cultura per il 2020. Sono cambi di prospettiva che impongono una maggiore partecipazione dei cittadini al destino di Agrigento e una vision, una capacità di proiettarsi in uno scenario futuro, in cui la città appartiene al mondo e non solo ad una porzione territoriale della Sicilia. E’ una tensione positiva, che investe parte pubblica e parte privata, in un dialogo inedito che guarda con fiducia alle opportunità di reale cambiamento: è un lavoro di squadra che esce fuori dal perimetro di palazzo San Domenico ed investe la città. So che il cammino è ancora in salita e non privo di ostacoli nella diffusione capillare di questo modo di portarsi avanti nelle strategie di sviluppo di Agrigento, ma la macchina è già in moto e nessuno può più fermarla.
Il programma di rigenerazione urbana investe da via Duomo, alla zona tra la via De Castro e la via Sant’Alfonso, le vie Saponara, Santa Maria dei Greci, salita Sant’Antonio, le vie Serroy e Santa Sofia, dalla piazzetta antistante il palazzo Tommasi fino a lambire la via Atenea. Centralità è data al complesso dell’ex Ospedale Civile, di proprietà dell’Università di Palermo, prospiciente il primo tratto di via Atenea. L’edificio ospiterà attività educative, di ricerca e di animazione culturale, proponendosi come il principale hub del nuovo sistema culturale di rigenerazione urbana. Prevista anche la realizzazione di collegamenti verticali tra piazza Marconi e piazza San Pietro e tra via Atenea e Salita Ospedale. Palazzo Tommasi sarà destinato ad attività didattiche ed universitarie.
Nei pressi, altri due immobili recuperati ospiteranno attività sociali/culturali. Ed ancora, una piazza-mercato e un centro servizi di volontariato sociale nella zona della Ravanusella con cui s’innesta il progetto Girgenti. Un sistema di bike sharing e un intervento di realizzazione di servizi complementari al terminal bus di piazzale Rosselli completeranno gli interventi sulla mobilità urbana. Il contributo dei privati consentirà la realizzazione di un centro polivalente di aggregazione per bambini, adolescenti, disabili ed anziani, l’attivazione di servizi culturali, un centro servizi per il volontariato, e servizi informatici di marketing e promozione turistica, culturale e sociale. Decisivo nel recupero di Girgenti anche il coinvolgimento dei privati nella riqualificazione delle facciate degli edifici, che si pone in continuità con gli interventi già portati avanti con i fondi previsti dalla Legge 3 del 2016.
Ulteriori risorse saranno destinate ad interventi di pianificazione per lo sviluppo della città e del territorio, quali il piano particolareggiato del centro storico e del quartiere di S.Croce e il piano del Parco Territoriale.
E’ un programma complessivamente corposo ed ambizioso, dunque, nato dalla condivisione e dal confronto, che riuscirà a dare nuovo impulso al centro storico della città, affinché riconquisti la sua funzione di elemento centrale nello sviluppo turistico, culturale, sociale ed economico della città. Il progetto Girgenti è destinato a incidere sul futuro di una città, in cui la buona volontà dei singoli ha già prodotto un forte desiderio di cambiamento e diffuso un rinnovato sentimento di amore per Agrigento.