I consiglieri comunali di Agrigento, Giovanni Civiltà, Pasquale Spataro, William Giacalone e Calogero Alonge, annunciano che, con deliberazione numero 211 del 14 dicembre scorso, la Corte dei Conti ha bocciato i conti del Comune.
Gli stessi consiglieri spiegano: “Le misure correttive sono state ordinate dalla Corte dei Conti all’Amministrazione comunale di Agrigento un anno addietro, con deliberazione numero 212 del 2016. E i poi le misure correttive sono giunte il 19 dicembre 2016 bocciate sonoramente dai Revisori dei conti. Sono state ritirate dall’Amministrazione comunale, e mai più vi è stata traccia di esse negli ordini del giorno dei consigli comunali di un intero anno. La deliberazione della Corte dei Conti evidenzia una gestione economico-finanziaria disastrosa, a tratti inesistente, che genera risultati di amministrazione non veritieri e non compatibili con i principi contabili in materia, con irregolari accantonamenti al fondo rischi, un elevato ammontare dei residui attivi e seri dubbi sull’attendibilità delle entrate. In altri termini, emerge l’incapacità di assolvere tempestivamente ad obbligazioni scadute ed esigibili, provocando squilibri di cassa e finanziari.
‘L’amministrazione comunale di Agrigento – come sottolinea la Corte dei Conti – non dimostra il conseguimento di effettivi obiettivi di risanamento, né prevede misure adeguate’. Ciò che invece l’amministrazione compie bene – aggiungiamo noi – è, invece, percepire le indennità più alte della storia, nominare capi di gabinetto e portavoce a spese degli Agrigentini, che invece pagano tra le tasse più alte della nostra penisola senza un corrispondente servizio. Gli stessi rilievi oggi sono sollevati dai revisori per il bilancio 2017/2019, che dimostra come nulla sia cambiato nella città candidata a capitale della Cultura, a spese degli agrigentini che pagano, e che hanno sempre pagato per tutti”.