L’Arcidiocesi di Agrigento e la Comunità ecclesiale, in collaborazione con il Comune di Sambuca di Sicilia e la Soprintendenza di Agrigento hanno realizzato un percorso di Arte e Fede nei locali della Chiesa del Purgatorio di Sambuca di Sicilia.
Lo spazio, inteso quale Polo espositivo del territorio sambucese, rientra nell’ambito di un progetto più ampio di Museo-diffuso, che si lega al Museo Diocesano di Agrigento, capofila dell’iniziativa.
Il MUDIA (Museo diffuso di Agrigento) ha una sua sede centrale e principale nella città di Agrigento e altre sedi espositive, con mostre permanenti, diffuse sul territorio della Diocesi, di cui si ricorda il Museo della Chiesa Madre di Aragona, già inaugurato da poco, allestito nelle sale attigue alla Chiesa Madre e il Museo della Chiesa Madre di Sciacca in corso di allestimento.
Il Museo diffuso di Agrigento, che custodisce i Tesori della Cattedrale, rappresenta certamente l’entità storicamente più importante della storia della Chiesa locale, dei suoi riti e tradizioni religiose, liturgiche e cultuali, degli sviluppi della cultura del territorio nei secoli, con particolare riferimento alle forme artistiche assunte nel tempo. Costituisce un prezioso strumento per promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e, al contempo, per valorizzare e divulgare la storia della religiosità agrigentina.
Il museo diffuso permette di custodire e valorizzare il patrimonio ecclesiastico senza sradicarlo dal territorio e dalla comunità per il quale è stato pensato, progettato e realizzato. La comunità non viene privata del suo patrimonio artistico e dei suoi oggetti cultuali, potendoli valorizzare ancora per la catechesi e, all’occorrenza, per la liturgia.
Ogni Polo espositivo valorizza ciò che è proprio del territorio in relazione alla committenza, agli artisti e alla devozione della comunità locale.
L’allestimento del nascente museo sambucese è formato da semplici quinte architettoniche e vetrine che lasciano intatta la percezione degli spazi originari. Armonizzare ed integrare le esigenze museografiche e museo logiche con i valori storici del luogo espositivo, quale è la Chiesa del Purgatorio.
Il percorso di visita è caratterizzato da un susseguirsi di Sale tematiche che accolgono opere di pregevole valore artistico, provenienti dalle chiese colpite dal terremoto del Belice . Tra le fabbriche di interesse storico-artistico più danneggiate si annoverano: la Chiesa Madre, il Collegio di Maria (Ex Convento di Sant’Agostino), il Complesso Benedettino di Santa Caterina; il Convento del Carmine, la Chiesa della Concezione e l’Ospedale.
La nascita del Polo espositivo sambucese è rivolto alla ricostruzione ideale di un patrimonio e di una immagine urbana parzialmente perduta, attraverso l’esposizione delle testimonianze artistiche ancora presenti. Un percorso storico diverso è riservato alla chiesa di San Giorgio, demolita nel 1959, prima che il terremoto devastasse la Valle.
Dopo l’inquadramento topografico dei siti coinvolti, seguono le Sale tematiche: la Sala Feliciana, allestita dentro la Chiesa, dedicata alla vita del frate cappuccino Fra Felice e alla sua arte pittorica, attraverso l’esposizione delle dipinti più rappresentativi. Dentro la Chiesa, un piccolo spazio è dedicato alle opere più rappresentative della Chiesa di Santa Caterina, legate a nomi di artisti autorevoli e rappresentativi del Tardo-Rinascimento locale, quali Fra Innocenzo da Petralia e gli scultori della famiglia Lo Cascio di Chiusa Sclafani. A seguire, nei locali attigui, la Sala Planeta, dedicata a Mons. Diego Planeta, ultimo Giudice dell’Apostolica Legazia, che accoglie i parati liturgici a lui appartenuti, e una ricostruzione storica del Legato papale, nato in seguito alla dominazione normanna, e in vigore fino alla prima metà del XIX secolo. Segue la Sala dei Paramenti e delle Suppellettili liturgiche e la Sala San Giorgio, dedicata all’ex-Chiesa di S. Giorgio e alle sue opere più significative.
L’apertura del Mudia – Polo espositivo delle Chiese di Sambuca di Sicilia, frutto della collaborazione tra l’Arcidiocesi, la Parrocchia e la comunità ecclesiale locale, la Soprintendenza per i Beni Culturali di Agrigento, il Comune di sambuca, è chiara testimonianza di come la cooperazione tra le Istituzioni, finalizzata alla valorizzazione del patrimonio comunitario, può diventare elemento trainante per un rinnovamento umano e sociale del territorio agrigentino.