“La tassa di stazionamento è stata istituita, per essere poi di fatto stazionata”.
A muovere la critica è il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, alla luce dei magri proventi finiti nelle casse di Palazzo dei Giganti.
“E’ grave ed incomprensibile – sottolinea – come una importante fonte di entrata sia stata fin qui, colpevolmente, utilizzata male dall’amministrazione Firetto”. I numeri, a fronte di un accertato boom di turisti arrivati nella città dei templi, parlano di una miserevole somma incassata. Appena 90 mila euro nel 2017, di cui 65 mila nel secondo semestre, che è quello, per intenderci, in cui si concentrano i maggiori i flussi. Conti alla mano – precisa Spataro – e come se, in questo lasso di tempo, avessero avuto accesso al territorio comunale solo 4 pullman al giorno. Inverosimile. E allora ci sono delle criticità che, se non individuate e risolte, continueranno a compromettere la regolare applicazione di questa tassa di scopo. In occasione del Mandorlo in Fiore, con la città e le frazioni invase letteralmente dai bus, quale è stata l’entità dell’introito? Mi auguro che il sindaco e l’assessore al ramo abbiano responsabilmente pianificato un adeguato ed efficace servizio, dispiegando uomini e mezzi della polizia locale a caccia degli autobus con a bordo i visitatori. In attesa di formale riscontro, è mia intenzione – assicura Spataro – convocare, nella qualità di presidente, la commissione consiliare al turismo per acquisire le carte e approfondire l’intera questione, sulla quale pesano, come macigni, inadeguatezza e incapacità organizzativa che certifica espressamente il flop dell’amministrazione Firetto. Le falle sono parecchie – tuona Spataro – l’insufficienza della segnaletica, i deficitarii strumenti di pagamento della tassa in modo informatizzato, la mancanza di puntuali controlli e la carenza assoluta dei luoghi di parcheggio, dal momento che sia lo spazio di Cugno Vela, perché versa in condizioni di degrado, che quello di piazzale Ugo La Malfa, destinato ad altre finalità, non sono ad oggi, seppur individuati nel regolamento, utilizzabili e strutturalmente pronti per ospitare i bus. Si tratta ovviamente di condizioni essenziali, senza le quali – conclude Spataro – la tassa di stazionamento non potrà che rappresentare la metafora di questo maldestro governo locale che poggia la sua tenuta sull’estetica, tralasciando la sostanza”.