Da diverso tempo ormai si sono moltiplicati i furbetti che acquistavano automobili all’estero, immatricolandole con targa straniera e utilizzandole in Italia per evitare così multe, controlli fiscali e pagare meno di assicurazione (che spesso in Italia è ancora troppo alta). Questo è stato possibile fino a oggi perché c’era una legge piuttosto elastica. Il Codice della Strada dice infatti che se si possiede un’automobile con la targa straniera è possibile usarla in Italia al massimo per 12 mesi. Poi va reimmatricolata e vanno pagate tasse, assicurazione e bollo in Italia. Per immatricolare un’auto all’estero o ci si va direttamente o si inviano le pratiche via posta.
In alcuni casi, per evitare la clausola dei 12 mesi, alcuni intestano l’auto a un prestanome di nazionalità estera. Il risparmio economico, tuttavia, soprattutto così facendo ha anche degli aspetti negativi e pericolosi. In caso di sinistro, per esempio, se si è dalla parte del torto si rischia di dover pagare i danni di tasca propria e se accade che i danni siano gravi, si parla di centinaia di euro. Tutti questi maneggi, insomma, non sono molto sicuri e bisogna fare molta attenzione.
Riforma del Codice della Strada
I bei tempi per questi furbi automobilisti, però, sono terminati e per contrastare questo fenomeno è appena uscita una sentenza che costituisce precedente. La sentenza è stata emessa da un giudice di pace nel modenese, alle spese di un cittadino comunitario che non ha reimmatricolato un’auto con targa rumena intestata alla madre. Secondo le norme stradali le auto (e anche moto) immatricolate in uno Stato Estero possono circolare sul territorio italiano solamente per massimo 12 mesi, secondo il certificato di immatricolazione dello Stato di origine. Le nuove norme hanno stabilito che chi viene sorpreso per tre volte con la medesima auto in un lasso di tempo superiore a tre mesi, può incorrere in multe secondo il Codice della Strada (che possono arrivare a 335 euro). La sentenza del dicembre 2017 è stata diffusa e costituisce oggi un precedente che può cambiare le carte in tavola, anche se pare che da questa norma siano escluse le auto in leasing o in affitto.
Come mettere in regola la propria automobile in Italia
Per tutelarsi con la legge e non avere più la preoccupazione di incorrere in sanzioni e nel ritiro della carta di circolazione del veicolo, è possibile reimmatricolare la propria auto acquistata all’estero, che permetterà di acquisire una nuova targa italiana. Sottoscrivendo poi una polizza di assicurazione online sarà possibile risparmiare non poco. Le assicurazioni online ConTe sono fra le più convenienti, anche utilizzando i comparatori di prezzo. Per la reimmatricolazione bisogna rivolgersi alla Motorizzazione Civile per l’avvio della pratica.
La stessa procederà con l’esamina del mezzo, dei documenti e degli adempimenti di Iva. Una volta effettuato il controllo, la Motorizzazione rilascerà la carta di circolazione con la quale si potrà eseguire l’iscrizione al PRA. Quest’ultima richiede ulteriori documenti, come il certificato di conformità con omologazione italiana, la dichiarazione di proprietà (compresa di firma autenticata), l’atto di vendita con autenticazione del notaio e la fotocopia del documento. Nel giro di un mese circa tutto sarà in regola.