Il lavoro e l’economia possono e devono ripartire dal Sud. È questo uno dei concetti fondamentali emersi dal forum nazionale di Conflavoro PMI, l’associazione delle piccole e medie imprese presieduta da Roberto Capobianco. Il meeting si è svolto a Roma sulle questioni di contrattazione e libertà sindacale ed è stato lanciato un manifesto di intenti con precise proposte atte a sviluppare il tessuto economico del Paese. Da protagonista ha partecipato la delegazione regionale di Conflavoro PMI Sicilia guidata da Giuseppe Pullara, che è anche vicepresidente nazionale dell’associazione datoriale. “Daremo voce e forza al Sud”, aveva promesso alla vigilia e gli obiettivi del forum vanno proprio in questa direzione.
Conflavoro PMI Sicilia, infatti, siede al tavolo di elaborazione del manifesto. “Ce la stiamo mettendo tutta – afferma il segretario Giuseppe Pullara – per contribuire a dar nuova linfa vitale al nostro bellissimo territorio. Ci stiamo muovendo con le istituzioni e con partner privati, partecipiamo ai tavoli regionali sul lavoro nei quali vengono decisi gli stanziamenti economici alle imprese, manteniamo alta l’attenzione sui piccoli e grandi problemi quotidiani degli imprenditori siciliani. Siamo soddisfatti di avere l’attenzione della politica e degli ordini professionali, come hanno confermato le presenze registrate al forum di Roma. Adesso dobbiamo lavorare tutti insieme all’insegna del pluralismo per abbattere quelle barriere ormai davvero senza senso che creano distanza tra le aziende e i lavoratori”.
La pensa così anche Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale Confsal. “Possiamo far ripartire il lavoro dal Mezzogiorno – ha sottolineato durante il forum Conflavoro PMI – ma se l’Italia deve avanzare, allora il Sud deve correre. Vanno cambiate le regole, anzitutto, perché non è possibile che i salari italiani siano più bassi di quelli di Francia e Germania e, poi, il nostro costo del lavoro sia nettamente superiore. Non è accettabile”.
“Siamo orgogliosi – sottolinea il presidente nazionale di Conflavoro PMI Roberto Capobianco – sia del forum sia del risalto dato alle proposte contenute nel nostro manifesto di intenti. Quest’ultimo punta, tra l’altro, a una riforma in ottica qualitativa dei contratti collettivi, i quali dovranno dare maggior manovra e respiro agli accordi aziendali, all’aumento del potere d’acquisto per i lavoratori e alla lotta al dumping mediante l’introduzione del salario minimo garantito”.
“E ci tengo personalmente – aggiunge – a sottolineare che questo processo può e deve partire senza timore alcuno dal Sud. Il Mezzogiorno è fatto di persone fantastiche che hanno bisogno di non essere lasciate sole. Gli imprenditori e i loro collaboratori hanno bisogno di quegli incentivi, di quegli sgravi essenziali alla ripartenza, certo, ma anche di quel supporto umano che per troppo tempo è stato loro negato o concesso senza vera attenzione al territorio e ai suoi problemi, dalle infrastrutture all’occupazione. Con Conflavoro PMI Sicilia, in particolare, stiamo lavorando di concerto con le istituzioni e, un passo alla volta, riusciremo a cambiare le cose che non vanno, ne siamo certi. Perché il Sud, ogni regione del Sud, ha senza dubbio le carte in regola per diventare un nuovo, fondamentale motore per tutta l’economia italiana”.
All’evento di Roma hanno partecipato importanti relatori e ospiti quali Tiziano Treu, presidente del Cnel e già ministro del Lavoro, Angelo Raffaele Margiotta segretario generale della Confsal, l’onorevole Alfonso Bonafede da settimane indicato come futuro ministro chiave nel prossimo governo e la senatrice Annamaria Parente, già membro di commissioni a palazzo Madama su lavoro e infortuni. Con loro accademici, esperti di diritto ed esponenti sindacali quali, tra gli altri, Riccardo Del Punta, Evangelista Basile, Maurizio Centra, Bruno Mariani.