In Sicilia sempre meno operatori allo sportello, sempre più disagi per lavoratori e clienti. Si riafferma sempre con maggiore evidenza la grave problematica che da tempo mette in ginocchio gli Uffici postali della Sicilia e che oggi ha raggiunto livelli di assoluta insostenibilità, ovvero la chiara insufficienza di risorse applicate agli sportelli.
“ La nostra sigla sindacale – afferma il segretario regionale della Cisl Poste Giuseppe Lanzafame – vuole mettere in luce un’analisi di quanto sta accadendo in Sicilia, denunciando con forza la mancanza di confronto tra l’azienda e le parti sociali, tenendo oscurata una realtà che balza ormai con forza sotto gli occhi di tutti, perseverando nel mantenere una gestione di mero rendimento economico e finalizzata persino al raggiungimento di obiettivi personali.
E’ la risposta dell’azienda è sempre la stessa: siamo in eccedenza/esubero!”.
“Dall’analisi svolta dall’ organizzazione sindacale siciliana – spiega il sindacalista – emerge che l’introduzione in alcuni Uffici Postali, della “gestione code” ha inevitabilmente prodotto una grave discriminazione non solo tra lavoratori, ma anche tra clienti. Dove la si applica, si cerca in tutti i modi di assecondare le necessità della giornata, mentre ove non si applica (piccoli e media uffici) si lasciano all’abbandono lavoratori e clientela, tanto nessuno rileva e verifica l’insopportabile disagio che vivono i cittadini, costretti a fare ore di fila.
In questo caso è imposto al direttore di sostituirsi all’operatore di sportello e indurre gli “sfortunati” lavoratori a superare le norme del Manuale della Sicurezza, negare ferie e permessi”.
“Naturalmente però nulla osta – afferma Lanzafame – a pretendere il raggiungimento dell’obiettivo delle ferie e soprattutto gli obiettivi commerciali come se, per questi ultimi, i prodotti parlassero e si vendessero da soli”.
Ecco lo stato dell’arte, come risulta da un’analisi della Cisl: oltre 50 risorse “Osp” sono inidonee allo sportello, 10% di risorse assenti per malattia, ferie, 104, maternità, astensione, congedo parentale. Centinaia di lavoratori hanno abbandonato il servizio per andare in pensione. Naturalmente senza turnover”.
“A ulteriore riprova di quanto affermiamo – continua il segretario – è l’enorme quantitativo di ore di straordinario erogato nel tentativo di tamponare le citate carenze. Il problema è destinato ad aggravarsi ogni giorno di più.
E ci si chiede: “Per quanto tempo ancora le cittadinanze siciliane devono subire tali trattamenti? Per quanto tempo ancora i lavoratori degli Uffici Postali della regione devono piegarsi a logiche di profitto che mettono a rischio le personali responsabilità di ordine civile e penale?”.
“Mantenere in gran segreto, e sempre al ribasso – conclude il sindacalista – un budget sempre più variabile che segue unilateralmente processi e strategie tutte aziendali non è un percorso gestionale che può ancora durare a lungo nel tempo, ed è maturo il momento di cambiare rotta una volta per tutte. Nei prossimi giorni annunceremo le opportune iniziative a sostegno della gravissima problematica.
Adesso che si avvicina l’estate la situazione sarà sempre più grave proprio per la carenza di sportellisti . E quei pochi che rimangono devono fare i conti con le sacrosante ferie.
I lavoratori non sono rispettati ma utilizzati !”.