La Uil di Agrigento interviene con il segretario Gero Acquisto per constatare, come del resto i cittadini agrigentini, la situazione di degrado in cui si vive la città e che anzi negli ultimi tempi si è appesantita con immagini devastanti e che offendono il decoro e la vivibilità della collettività.
Il segretario provinciale: “L’amministrazione Firetto ha evitato il sano confronto e in tre anni ha fatto scivolare una città nel baratro socio-economico”
“Abbiamo tante volte sollecitato l’amministrazione targata Firetto in ogni modo e in ogni luogo, noi non ci arrendiamo ma dobbiamo constatare che si va di male in peggio, non pensavamo che l’indice qualitativo e quantitativo della città scendesse a questi livelli di degrado, sinceramente abbiamo sperato che ci potesse essere una nuova ripartenza. Niente di tutto ciò, un’amministrazione che ha rotto il feeling con i cittadini, questo come al solito non lo scriviamo per motivi o fini politici, come maldestramente qualcuno vuol far passare a Palazzo dei Giganti, ma il vaso è colmo: di inefficienze, di mancanza di servizi minimi, di sicurezza, di ordinarietà, concetti banali e semplici che in questo momento tutti i cittadini vorrebbero avere come dei diritti sacrosanti per poter vivere in una città non fantasmagorica ma quanto meno normale.
Oggi l’anormalità ad Agrigento è diventata normalità, non vediamo alcun sussulto, alcun passo in avanti, nessun segnale di rinascita e di cambiamento.
Avere fatto un servizio adeguato di scerbamento, avere i marciapiedi o le panchine in ordine non è chiedere la luna ? avere le strade urbane adeguate e non piene di buche e avvallamenti non è futuristico? qui purtroppo sì.
Avere le periferie abbandonate al proprio destino, avere una scarsa illuminazione,avere discariche sparse qua e là non possono essere la normalità, se ci sono incivili vanno perseguiti, ma non può essere il problema solo gli incivili, nessuno pensi che la differenziata non funziona perché ci sono solo gli incivili, il problema va governato diversamente, è chiaro che ci possano essere problemi iniziali, ma qui dopo 8 mesi non si può più parlare di start-up, c’è qualcosa nella cabina di regia che non funziona e ormai con la logica della riduzione del personale dell’igiene ambientale si è solo acuito il disagio.
Noi scenderemo in piazza, con la Uil trasporti, giovedì prossimo con i lavoratori del settore, ma i problemi in città sono trasversali e non riusciamo a capire perché l’amministrazione comunale non scenda dal piedistallo e si cominci a confrontare con le parti sociali e con i cittadini.
La Uil agrigentina ancora una volta vuole essere da sprone ma il sentimento con la città si è ridotto ai minimi termini, basta farsi un giro nella piazze reali e virtuali, è un coro unanime di stizza e rabbia per non aver garantiti neanche i servizi minimi, che tra l’altro il cittadino deve pagare ai livelli massimi previsti dalla legge.
A questo punto mi chiedo, perché si dovrebbe pagare la tasi ? se il servizio non è previsto, perché si devono rispettare ordinanze assurde per la circolazione se non si fa alcuna manutenzione alle strade? Siamo stanchi di assistere a questo stato delle cose che impoveriscono quotidianamente la città e avviliscono i residenti.
Francamente non tocca a noi sostituirci all’amministrazione, ma la città pretende ben altro e se si è creato un solco, una voragine tra governanti e governati un motivo ci sarà,e certamente un mea culpa lo deve fare in primis Firetto e la sua squadra assessoriale che non può rimanere sorda e obnubilata dal grido di disperazione che invoca la base, questo si chiama senso di responsabilizzazione, degli slogan senza costrutto e dei paroloni affettati e fumosi sono solo boomerang pericolosi che si ritorcono su chi li ha lanciati.
Se si vogliono cambiare le cose e ancora un po’ di tempo c’è, si torni ad affrontare le problematiche con un altro atteggiamento e un altro spirito,l a Uil non ha alcun pregiudizio o ostracismo nei confronti né di Firetto né della sua giunta, però sia meno vanesia e più costruttiva, il senso di sopportazione non è infinito.”