«Mettere a valore tutte le risorse positive che compongono la nostra Associazione, innumerevoli e di sostanza, sarà lo strumento che permetterà di raggiungere gli obiettivi ambiziosi che ci poniamo nei prossimi due anni. Continuare a parlare ai produttori, ai consumatori, alle giovani generazioni, diventa lo strumento indispensabile per aspirare a cambiare il sistema alimentare, spostando il baricentro verso i temi della vera sostenibilità». È con queste parole che Francesco Sottile, agronomo e docente di Biodiversità e qualità delle colture agrarie all’Università di Palermo, ha accolto oggi il suo nuovo incarico nel Comitato Esecutivo di Slow Food Italia, che ha riunito 650 delegati a Montecatini Terme per il IX Congresso nazionale.

Il docente dell’Università di Palermo Francesco Sottile è stato eletto oggi nel nuovo esecutivo nazionale dell’associazione della Chiocciola

Sottile è impegnato sul piano scientifico in diversi progetti nazionali e internazionali ed è componente di organismi operativi presso il Mipaaf. In Slow Food ha cominciato vent’anni fa dal mondo dei Presìdi siciliani allargando sempre più la propria collaborazione sul piano tecnico e associativo anche all’estero.

«Stiamo vivendo una fase storica della nostra Associazione che segnerà la strada per un futuro straordinario, in Italia come nel mondo. La dichiarazione di Chengdu, Cina ottobre 2017, con le mozioni approvate a sostegno della nostra nuova via, rappresentano una linfa vitale che ha rinnovato molti entusiasmi nei territori in cui Slow Food è presente e dove la sua attività è stata al centro di iniziative importanti. Da quel momento, in tutte le nostre Condotte, in tutti i consessi regionali, all’interno del nostro Consiglio nazionale, le parole rinnovamento, inclusività, apertura, ascolto, sorriso, disponibilità, hanno acquisito nuova forza nei dialoghi e nei confronti e dovranno continuare a farlo per portare la nostra rete italiana a presentarsi degnamente al prossimo Congresso Internazionale del 2020. Ci impegniamo a far nostri i temi delle mozioni, dei documenti e dei contributi che sono stati depositati da diverse parti d’Italia durante il Congresso sui temi delle migrazioni, della giustizia del cibo che consumiamo, del sostegno della rete dei giovani, dell’agricoltura sociale, della riqualificazione ambientale, della mobilità sostenibile così come della lotta a qualsiasi tipo di sfruttamento ambientale, umano e sociale nel sistema produttivo agricolo dei nostri territori. Il nostro modo di guardare alla biodiversità è stato e continua ad essere unico nel mondo, al confronto con la moltitudine di associazioni ed organizzazioni che lavorano sulla conservazione della biodiversità con le quali pure già collaboriamo e sempre più collaboreremo. Questa ricchezza dovrà essere al centro della nostra attività attraverso il nostro progetto dei presìdi, lo sviluppo dei mercati della terra, il consolidamento della rete dell’alleanza dei ristoratori. Ma anche attraverso il rafforzamento delle reti territoriali così come quelle tematiche che stanno svolgendo e possono svolgere un ruolo fondamentale nel nostro Paese, soprattutto in aree con specifiche fragilità. E questo impegno dovrà convergere in modo ancora più forte nell’ambito delle campagne internazionali come quella sugli orti in africa che ci hanno già visto impegnati negli anni scorsi o quella sul cambiamento climatico che merita una strategia attenta a partire proprio dai nostri territori con la consapevolezza di come si svolge a livello globale».

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Chiamati a dirigere l’Associazione nel percorso di rinnovamento che porterà al Congresso del 2020, i sette componenti portano in dote la loro variegata esperienza nella rete Slow Food italiana. Insieme a Sottile:
Massimo Bernacchini, cinquant’anni, vive e lavora a Orbetello, dove è attivo nel mondo della cooperazione e della pesca. Dal 2006 è membro della Segreteria Regionale di Slow Food Toscana e consigliere nazionale;
Giorgia Canali, classe 1986, vive a Cesena dove lavora come giornalista. Nel 2010 viene eletta fiduciaria, contribuendo alla nascita della Rete giovani di Slow Food in Italia;
Antonio Cherchi, sassarese, 63 anni, commercialista, vive e lavora a Modena. Dal 2010 al 2014 è stato presidente di Slow Food Emilia-Romagna; dal 2015 ha ricoperto l’incarico di Tesoriere e consigliere nazionale;
Silvia De Paulis, agronoma, dal ’98 al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Dal 2009, dopo il terremoto che ha sconvolto L’Aquila, ha contribuito alla realizzazione prima del progetto 10 orti per 10 tendopoli e poi del Mercato Contadino;
Giuseppe Orefice, tecnologo alimentare, ha 42 anni e dal 2014 è formatore nell’ambito del progetto Orto in Condotta e docente Master of Food; è il presidente uscente di Slow Food Campania e Basilicata;
Gaia Salvatori, classe 1989, componente della rete giovane di Slow Food Roma. Laurea in Comunicazione nel 2012 e specialistica in Marketing. In Cile lavora con Slow Food allo sviluppo dei Mercati della Terra, mentre oggi in Perú segue un progetto di conservazione produttiva della foresta amazzonica.

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«Assumere un ruolo nel Comitato Esecutivo di Slow Food Italia è una gratificazione per la grande attività svolta in lunghi anni di condivisione di progetti e di iniziative, in Italia e nel mondo. Ma è anche una responsabilità soprattutto in un momento in cui vogliamo condividere un percorso finalizzato a dare forza ai nostri territori quali primi interpreti del buono, pulito e giusto. Sarà, quindi, necessario ascoltare le nostre comunità, contribuire alla loro crescita, al loro rafforzamento e alla loro capacità gioiosa di animare i territori e di portare avanti, ciascuno con le proprie capacità e potenzialità, i temi a noi più cari. Ciò dovrà avvenire in Sicilia così come in tutte le altre regioni d’Italia in cui la nostra presenza dovrà rafforzarsi nel rispetto di una visione internazionale che rende grande Slow Food nel mondo» ha dichiarato Sottile.

«Tutti i territori italiani, e quindi anche la Sicilia, regalano a Slow Food tante esperienze di diversità in termini culturali, ambientali, agronomici e produttivi. La diversità e la sua valorizzazione rimane lo strumento principale che permette alla nostra Associazione di avere una rete così vasta in moltissimi territori del mondo, una rete in grado di contribuire alla diffusione dei temi che ormai da oltre un trentennio portiamo avanti in merito al sostegno dei produttori di piccola scala, delle loro produzioni di eccellenza nel rispetto delle peculiarità ambientali e sociali che ogni territorio manifesta. La mia esperienza siciliana, in tal senso, sarà messa a disposizione e a valore all’interno di Slow Food Italia, oggi come in passato, per creare un’unica voce che vedrà il nostro movimento unito a livello mondiale» ha concluso il nuovo membro del Comitato Esecutivo di Slow Food Italia.