E’ il punto fermo, emerso durante la riunione dell’Osservatorio sui centri storici, svoltasi martedì, nella sede dell’Ordine degli Architetti, che ha visto intorno al tavolo il presidente Alfonso Cimino e il consigliere Lillo Giglia per l’Ordine degli Architetti di Agrigento, don Giuseppe Pontillo, direttore dell’ufficio per i Beni culturali ed ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Agrigento; Carmelo Salamone, presidente di Ance Agrigento; Valeria Scavone, docente della facoltà di Architettura di Palermo; Francesco Ciaccio, presidente dei Periti Agrari; Gianluca Burgio, docente della facoltà di Architettura della Kore di Enna; Giovanni Landro, consigliere dell’Ordine degli Agronomi, in rappresentanza del Collegio dei Geometri e dei Geologi di Sicilia.

“Abbiamo consegnato – spiega Cimino – copia del documento sui centri storici, fasce costiere e infrastrutture presentato all’VIII Congresso nazionale degli Architetti e adottato dalla Consulta regionale degli Architetti, affinché i componenti dell’Osservatorio lo facciano proprio, aggiungendo eventuali percorsi che sfocino nell’imprenditorialità e nel rilancio della nostra economia, nella riqualificazione e rigenerazione del tessuto urbano e nella sua valorizzazione. Adesso stiamo lavorando a un programma dettagliato e alla creazione di una banca dati utile ad analizzare, sotto ogni profilo, i centri storici dell’agrigentino”.

Un anno di Consiglio e tanto lavoro svolto su temi assenti da anni nelle Amministrazioni comunali che, oggi, cominciano a prendere forma. Ad Agrigento, ad esempio, l’attivazione del Sue e Suap che, seppur con qualche difficoltà, muovono i primi passi, e il Pudm, strumento sul quale, oggi, è al lavoro un gruppo di tecnici comunali ma, anche con il PRG dopo anni di silenzio oggi è iniziato il percorso di revisione.

“Il Prg va di pari passo con il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo ed entrambi devono parlare lo stesso linguaggio architettonico e urbanistico. Lo ribadiamo da oltre un anno. Siamo al secondo incontro sulle direttive che l’Amministrazione vorrà portare in Consiglio Comunale dopo la fase di concertazione – dichiara Cimino, in riferimento alla riunione svoltasi al Collegio del Filippini, alla quale ha anche partecipato il vicepresidente dell’Ordine, Giuseppe Grimaldi – Credo sia necessario, in fase progettuale, comprendere che la Valle dei Templi è la città e quanto sia importante la fascia costiera, sotto il profilo turistico e residenziale. Serve un progetto che riporti economia e investimenti all’interno della città, anche con l’incentivazione e la defiscalizzazione delle imprese. Servono infrastrutture ecosostenibili per una città che si proietta verso l’ecosostenibilità, attraverso il Pums. Auspichiamo che questa fase di concertazione duri il più breve tempo possibile affinché si possa discutere sul realizzato di questo ultimo decennio e, contemporaneamente, sul progetto dello strumento urbanistico, sulla base di una idea di città che raccontiamo da sempre. Fermo restando che occorre capire chi, materialmente, dovrà provvedere alla stesura del PRG e se è stato avviato il percorso per lo studio della VIA-VAS.”

Le posizioni chiare dell’Ordine degli Architetti hanno avuto un ulteriore riscontro con la decisione presa dall’Anas sul viadotto Morandi: “Condividiamo la decisione dell’Anas – conclude Cimino – Il viadotto Morandi è una infrastruttura importante e la nostra idea è stata sempre chiara: non si può pensarne la demolizione senza avviare uno studio di fattibilità su un progetto alternativo di viabilità”.