Chi corre ed ama farlo si sente spesso investito di un compito, quasi una missione: diffondere il più possibile l’amore per la corsa con l’obiettivo di portare sempre più gente a sgambettare.
Di per se è un gesto di grande altruismo, raccontare degli effetti benefici che la corsa regala a noi “malati di corsa” è un modo per agevolare chi non lo fa invogliandolo a provare; ci affanniamo a descrivere la magica sensazione che proviamo subito dopo l’allenamento, quella leggerezza che ci aiuta ad affrontare le difficoltà con un atteggiamento calmo e positivo.
Poi però vedo i volti degli interlocutori e cominci a pensare che, forse, non tutti sentono il
bisogno di provare certe sensazioni oppure non ritengono necessario macinare chilometri per raggiungere la serenità.
Quindi se noi abbiamo la “scimmia” per la corsa ciò non significa che siamo in grado di contagiarla al prossimo soprattutto se beatamente divanizzato.
Ci possiamo spendere in ogni modo e con ogni mezzo per invogliare gli altri a correre.
Se manca la voglia è una lotta contro i mulino a vento.
Di seguito cinque tra le migliori scuse per non accettate un invito a correre:
- Devo sverminare il cane. Ma come? Ma tu non hai una cane! Si ma è mia intenzione prenderlo
- Devo correre da mia suocera. Questa poi….. tua suocera è morta da anni! Mi manca vado a trovarla al cimitero
- Oggi no ma chiamami la prossima volta così vengo anche io. …. il numero selezionato è inesistente
- Mi deve venire il ciclo e preferisco aspettare a casa! Ma non hai le ovaie sei un uomo……
- Io ti accompagno con la preghiera vado a messa ! Amen