Anche Agrigento farà causa al Governo Conte sui fondi per le periferie. Ad annunciarlo è il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto.

“Ormai è certo. Sedici milioni sono stati scippati ai cittadini di Agrigento. 33 milioni d’investimenti complessivi sulla città sono stati bloccati con decreto dal Governo per disattendere le aspettative della città- ha dichiarato il sindaco di Agrigento.- Faremo causa per difendere il diritto degli agrigentini a un futuro di rinascita. Abbiamo già dato mandato agli uffici di procedere con un’azione legale, così come stanno facendo le altre città italiane colpite da questa sconsiderata decisione.

La mazzata su Agrigento giunge nonostante le rassicurazioni del presidente del Consiglio e a conferma di quanto aveva lasciato presagire il tavolo di trattative con l’esecutivo, poi abbandonato per protesta dall’Anci. Ci sentiamo presi in giro. È un gesto irresponsabile che tra l’altro ha avuto il lasciapassare di parlamentari agrigentini e siciliani, a quanto pare così distratti da farsi sfuggire uno storno di appena 1,6 miliardi di euro destinato ad appena 330 Comuni. Esigenze di propaganda hanno indotto il Governo a preferire misure assistenziali a termine, contro programmi di sviluppo e di crescita che avrebbero interessato tutta la città nel tempo. Sono pessime intuizioni da prima repubblica che pensavamo di aver archiviato per sempre. La segreteria tecnica del gruppo di monitoraggio e verifica del Programma straordinario di intervento per la Riqualificazione urbana e la Sicurezza delle periferie oggi con una nota ufficiale inviata ai sindaci di fatto allarga le braccia.  Così, vengono ignorati due anni di lavoro di enti, istituzioni, associazioni, ordini professionali, università, imprenditori e cittadini: un taglio indiscriminato a interventi di sicurezza sociale, di riqualificazione e rivitalizzazione capaci di generare investimenti pubblici e privati; attività in grado, nel breve termine, di avviare cantieri, e, nel lungo termine, di dare occupazione ai giovani nelle realtà produttive attivate con interventi di rigenerazione urbana. Rimarremo al fianco di Anci e del presidente Antonio Decaro in questa battaglia, assieme ai 330 sindaci di ogni colore politico che hanno lavorato come me con i cittadini per una visione condivisa e partecipata del recupero delle aree più abbandonate e degradate”.