Nel venticinquesimo dalla morte, i luoghi di vita e di formazione artistica hanno voluto rendere omaggio al Maestro Giovanni Philippone con un’Antologica che toccherà tutti questi suoi territori del cuore, dalla nativa San Giovanni Gemini al capoluogo di provincia Agrigento, dalla Palermo che lo ha visto studente, dove ha conosciuto Accardi, Attardi, Guttuso e Sanfilippo, a Milano che lo ha accolto all’Accademia di Brera, e per finire a Parigi. Il ciclo di eventi è patrocinato dai Comuni di Milano, Palermo, Agrigento e San Giovanni Gemini nonchè dalla Federazione Fidapa BPW Italy Cammarata San Giovani Gemini e dalla BEIC (Biblioteca Europea d’Informazione e Cultura).
La mostra prenderà il via l’8 Dicembre 2018, presso il Centro Espositivo Palafiere di Piazza A. Meglio, nella città natale del pittore, San Giovanni Gemini, nel cuore dei Monti Sicani, in provincia di Agrigento. Fortemente voluta dalla figlia Stella, l’esposizione sarà a San Giovanni Gemini fino al 15 gennaio 2019. Il maestro Giovanni Philippone, che ha studiato all’Accademia d’arte di Palermo, anche se ha vissuto per molti anni a Milano, è sempre rimasto legato alla sua terra di origine, che ha celebrato nelle sue creazioni. Finalità della mostra è in prima istanza fare conoscere a tutti i visitatori, ma soprattutto alle nuove generazioni, il valore di un Maestro che con la sua arte è riuscito a fare da tramite tra la tradizione e l’innovazione, rivalutando la prima senza trascurare i pregi della seconda.
Tra le opere in mostra il celebre autoritratto che esprime un’interiorità profonda tutta da scoprire attraverso i suoi capolavori: da quelli che parlano della sua isola, come gli ulivi, ai ritratti di famiglia; da quelli che parlano della bellezza del corpo femminile a quelli che ne esaltano la componente materna. Qualunque sia l’argomento toccato, il tratto comune è quello di pennellate che avvolgono lo spettatore sia per l’incisività che per i toni caldi mediati sempre dal sangue siciliano quasi a renderlo contemporaneamente un novello Verga del pennello che guarda con occhio verista ogni particolare umano e naturalistico e al contempo una sorta di Pirandello che riesce a svelare le maschere di ciò che lo circonda.