Caro Totò
Non ti troveremo più al campetto, non ci aprirai più il cancello e le porte degli spogliatoi. Non ci risolverai più il problema del decimo che manca chiamando uno dei tuoi innumerevoli amici o calzando gli scarpini tu stesso. Non potremo più imprecarti dietro perché invece di correre trotterellavi in campo e non replicherai più con le tue fulminanti battute che trasformavano tutto in risate. Non ci potrai più fare i tunnel in sequenza. Non ci darai più le tue semplici dritte per disporci correttamente in campo e ribaltare le partite. Niente. Continueremo a piangere la tua mancanza ogni volta che vedremo un pallone, ogni volta che vedremo una partita, ogni volta – chissà – che giocheremo a pallone. E ogni volta che vedremo un gesto gentile, sentiremo una parola buona, osservato un contributo a risolvere i problemi il pensiero correrà a te perché questo eri tu: gentile, buono, generoso.
Gli Scarponi della Domenica