Due stagioni in biancazzurro ed un amore mai dimenticato. E’ la storia di Vincenzo Granata, centrocampista akragantino dal 74 al 76 tornato ad Agrigento per rivedere quel terreno di gioco teatro di “sanguinose” imprese.
“Sono in vacanza – ci ha raccontato Vincenzo Granata che ha visitato gli spogliatoi dello stadio Esseneto – e sono voluto tornare a vedere il campo sul quale ogni domenica ci ‘ammazzavamo’, allora era in terra battuta. Non potevo andare via senza rivederlo”.
Granata conserva un bel ricordo di quegli anni akragantini. “Venivo in prestito dal Napoli – ha detto – perchè l’allenatore azzurro Rivelino, voleva che facessi esperienza. Al termine della prima stagione sarei dovuto andare al Catania invece l’Akragas mi volle riscattare e rimasi ancora. Anche mia moglie si innamorò del posto. Vivevo a San Leone e la cosa che ricordo che grande piacere, era che ogni lunedì trovavo dietro la porta di casa mia, cassette di frutta che mi venivano donate dai tifosi dopo le partite. Sono cose che non dimenticherò mai. L’Akragas è rimasta sempre nel mio cuore e spero di ritrovarla presto tra i professionisti” ha concluso Granata.