È stata diramata nella mattinata di oggi, 19 settembre, una lettera dell’Arcivescovo con la quale il Card. Montenegro informa l’Arcidiocesi di Agrigento sui “fatti di Petralia Sottana” e sulle indicazioni emanate a riguardo dalla competente autorità ecclesiastica, ossia il Vescovo di Cefalù Mons. Giuseppe Marciante.
I “fatti” sono collegati a presunte apparizioni, locuzioni interiori e sogni dell’Arcangelo Michele, che un laico di Palermo — Salvatore Valenti — sostiene di avere già da qualche anno. In particolare riguardano incontri col Valenti e pellegrinaggi non autorizzati in una chiesa del comune di Petralia Sottana.
La preoccupazione dell’Arcivescovo — come lui stesso spiega nella sua lettera — è dovuta al fatto che «anche nella nostra Arcidiocesi il fenomeno sta riscuotendo un certo interesse e da alcune nostre parrocchie sono partiti pellegrinaggi alla volta di Petralia Sottana per incontrare il sedicente veggente e assistere alle presunte apparizioni».
Per contrastare tale fenomeno — che, secondo il giudizio dell’Ordinario del luogo e in conformità con le disposizioni della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, «non constat de supernaturalitate» — il Vescovo di Cefalù negli ultimi tre anni ha pubblicato tre note, nelle quali vieta l’organizzazione di pellegrinaggi e l’erezione di edicole votive per il culto pubblico.
Riprendendo queste disposizioni e invitando i fedeli dell’Arcidiocesi ad attenervisi, Mons. Montenegro conclude esortando «ad accogliere e a osservare queste indicazioni come atto di fedeltà al Magistero della Chiesa, al fine di integrare le espressioni personali e comunitarie della devozione popolare in un autentico cammino di fede, vissuto all’insegna della comunione ecclesiale».