Chiese e monumenti ecclesiastici, ricadenti ad Agrigento, saranno oggetto di un’intensa campagna di raccolta dati sulle loro condizioni di stabilità e vulnerabilità sismica. È stato infatti sottoscritto oggi, nella sede dell’Ordine degli architetti, un protocollo di intesa tra lo stesso Ordine e l’Arcidiocesi di Agrigento grazie al quale gli architetti raccoglieranno i dati relativi allo stato di efficienza strutturale degli immobili ecclesiastici in apposite schede, sul modello di quelle condivise dal dipartimento nazionale di Protezione civile e dal ministero dei Beni Culturali.
“Ordine degli architetti e Arcidiocesi di Agrigento, un connubio che da anni porta ottimi risultati sul territorio – spiega don Giuseppe Pontillo, direttore dell’Ufficio Beni Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Agrigento – e con questa convenzione, utile al monitoraggio e alla creazione di un database di eventuali edifici sui quali intervenire in casi di criticità, si aprono spiragli ancora più ampi: formare un bagaglio di competenze e, nello stesso tempo, anche un gruppo di volontari che, in caso di sisma o di evento franoso naturale, possano intervenire come addetti ai lavori in prima fase per il monitoraggio delle strutture colpite e, in seconda fase, anche sui beni storico artistici contenuti all’interno di queste strutture. È un percorso che il Ministero dei Beni culturali, con la Conferenza Episcopale, ha già iniziato. Oggi ad Agrigento, insieme con l’Ordine degli architetti, attuiamo questo percorso che porterà certamente a processi positivi per la salvaguardia del patrimonio architettonico e storico artistico della Diocesi e della provincia”.
“Siamo orgogliosi – afferma il presidente dell’Ordine, Rino La Mendola – di offrire ancora una volta il contributo tecnico-scientifico degli architetti a servizio della collettività. Il progetto, che nasce da un proficuo rapporto di collaborazione tra l’Arcidiocesi e l’Ordine, è finalizzato da un lato, alla creazione di una sorta di banca dati informatica sulle condizioni di efficienza strutturale dei beni culturali ecclesiastici ricadenti nel comune di Agrigento e dall’altro a stimolare la valorizzazione degli stessi monumenti, quale elemento di traino per il recupero di un centro storico fatiscente e abbandonato che merita di riconquistare l’antico ruolo di cuore pulsante della città”.
I dati saranno censiti e raccolti dagli architetti che fanno parte del dipartimento di Protezione civile dell’Ordine, già dotati di apposita formazione professionale e di una notevole esperienza in materia, maturata sul territorio nazionale in occasione degli eventi sismici degli ultimi quindici anni. I professionisti, nel prossimo autunno, seguiranno comunque uno specifico corso di aggiornamento sui contenuti delle schede da compilare.
I referenti per l’Arcidiocesi del progetto MunumentiAmo sono don Giuseppe Pontillo, la dottoressa Domenica Brancato e gli architetti Calogero Giglia e Salvatore Troisi, mentre per l’Ordine gli architetti Giuseppe Vita, Giuseppe Cacciatore e Roberto Gallo Afflitto.