Il giardino dei Giusti della Valle dei templi quest’anno si arricchisce della presenza di ulteriori alberi e relative stele che saranno dedicate a personaggi di grande levatura, tra cui l’ambasciatore Luca Attenasio, assassinato lo scorso 22 febbraio a Goma nella repubblica del Congo, e il magistrato Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia il 29 luglio 1983.
La cerimonia, come ogni anno, è opera dell’Accademia di Studi Mediterranei di Agrigento. Il giardino dei Giusti nella Valle venne realizzato per la prima volta nel 2015 e da allora ogni anno è stato impreziosito dalla presenza di piante a ricordo di personaggi che hanno lasciato il segno e la cui storia va ricordata per il loro impegno nella Giustizia e per il loro altruismo.
“In modo particolare quest’anno – spiega la presidente onoraria dell’Accademia prof. Assuntina Gallo – abbiamo voluto onorare solennemente, in occasione dei 700 anni dalla sua morte, la figura di Dante Alighieri. A tal proposito metteremo a dimora un albero ed una stele di marmo ricorderà il sommo poeta”.
Su “Dante il, Giusto” parlerà, nella tavola rotonda che precederà la messa a dimora degli alberi, venerdì 36 novembre alle ore 9,30 nella sala delle conferenze di Casa Sanfilippo, il prof. Carmelo Mezzasalma, presidente del Comitato scientifico della stessa Accademia. Dopo di lui il prof. Don Alessandro Andreini, docente di Religious studies presso la Gonzaga università di Firenze, rievocherà la figura di Luca Attanasio, mentre la dott. Caterina Chinnici, deputato al Parlamento europeo nonché titolare della commissione per le libertà civili, la Giustizia e gli affari in terni e presidente dell’intergruppo per i diritti dei minori, figlia del giudice assassinato, parlerà la figura del padre.
Nel Giardino dei Giusti entreranno anche due marescialli, uno della Guardia di Finanza ed uno dei carabinieri, morti infoibati nell’autunno del 1943 gridando “Viva l’Italia”. Si tratta del maresciallo del reali carabinieri Torquato Petracchi e del maresciallo della regia Guardia di Finanza Antonio Farinatti, le cui figure saranno rievocate rispettivamente dal comandante provinciale dei carabinieri col. Vittorio Stingo e da quello delle Fiamme Gialle col. Rocco Lopane.
Infine un albero e la relativa stele saranno dedicati ai coniugi Jacob ed Elisabeth Kunzler. Essi, durante la Prima Guerra Mondiale, assistettero allo sterminio degli armeni ad Ufra. Nel dopoguerra rischiarono continuamente la vita per salvare 140 mila orfani, in prevalenza armeni, dispersi in tutta l’Anatolia, tanto che i due coniugi vennero affettuosamente chiamati dai piccoli che riuscorno a salvare “papà e mamma” Kunzler. Di loro parlerà il con sole onorario della Repubblica d’Armenia in Italia Pietro Kuciukian.
La tavola rotonda sarà aperta da un’introduzione del presidente dell’Accademia di studi mediterranei mons. Enrico Dal Covolo e dagli indirizzi di saluto delle autorità presenti Al termine dei lavori, che saranno presieduti dal prof. Don Carmelo Mezzasalma.