Ogni anno il 25 novembre le scuole di tutta Italia e la società civile ricordano tutte le vittime di femminicidio attraverso manifestazioni tematiche per dire “NO” alla violenza e ad ogni tipo di abuso. Anche l’I.C.Esseneto di Agrigento non è mancato all’appello ed ha fatto sentire la propria voce per ricordare la maestra Patrizia Russo, uccisa dal marito, diventando l’ennesima vittima di femminicidio. “Patrizia insegnava scienze motorie all’Esseneto e la terremo sempre nei nostri cuori” – ha ribadito l’insegnante e funzione strumentale Marcella Lauricella, tra gli organizzatori di un evento sentito e partecipato che ha impegnato l’Istituto per tutta la mattinata.
Al Plesso Castagnolo le classi terze hanno affrontato il tema del femminicidio partendo dalle storie di donne del passato e di oggi, violate, abusate che hanno faticato per affermarsi in ambito lavorativo o semplicemente hanno lottato per respingere l’uomo che è poi diventato loro carnefice. Cartelloni tematici, letture e interpretazione di brani di grande spessore hanno impegnato i giovani alunni che hanno dato il meglio dimostrando grande sensibilità. I bambini dell’infanzia e della Primaria hanno voluto invece ricordare la maestra Russo organizzando giochi di squadra a staffetta in palestra utilizzando anche gli attrezzi ginnici usati dalla loro amata maestra.
“Non potevamo non organizzare nulla in questa giornata che vede le scuole in prima fila per lanciare un messaggio di amore e di speranza” – ha detto il Dirigente scolastico, prof Francesco Catalano , orgoglioso del lavoro e dell’impegno che tutto il personale docente ha profuso in questa pregevole iniziativa. Tanti gli ospiti presenti oggi tra cui Roberta Lala, già assessore alle Pari Opportunità di Agrigento, oggi Presidente dell’Akragas, l’atleta Giusi Parolino, in rappresentanza del CONI, Antonella Attanasio e poi Sonia Zicari della Polizia stradale.
A fine incontro un piccolo gruppo di alunni delle classi quinte ha partecipato ad una piccola cerimonia nell’Aula Green per piantare un alberello di alloro, in segno di speranza e di ricordo per la giovane vita di Patrizia spezzata troppo presto.