Prosegue a distanza, la polemica sulla mancata costituzione di parte civile, da parte dell’Amministrazione comunale di Porto Empedocle, nel processo denominato “Nuova Cupola”, in corso dinanzi al Gip di Palermo.
Alcuni giorni fa, il presidente del consigli comunale, Luigi Troja, aveva stigmatizzato il comportamento del sindaco che non avrebbe dato mandato ai legali di costituirsi in giudizio contro la mafia che ha arrecato alla Città di Porto Empedocle innumerevoli danni nel corso degli anni, sia di natura patrimoniale, che di immagine.
Dopo la replica di Firetto, che annunciava la costituzione con il patrocinio dell’Avv. Alfonso Neri, Troja torna sull’argomento per alcune precisazioni: “L’Amministrazione Comunale di Porto Empedocle mi sembra particolarmente distratta in tema di legalità – spiega Troja -. Non mi pare che in atto si stia mantenendo un particolare rigore a riguardo.
Anche a seguito della mia interrogazione infatti, l’Amministrazione Comunale ha diramato un comunicato che sembrava eclatante, ma in realtà era gravemente difettoso.
E’ stato omesso di indicare come l’intenzione di costituirsi parte civile nei processi di mafia sia sorta a seguito di intervento del Presidente Luigi Troja, omissione data da motivi di propaganda personale. Certo che se io non avessi sollevato il problema, nulla sarebbe accaduto.
In secondo luogo, e cosa ancor più grave, se non gravissima, e’ che è stato omesso di dire che detta costituzione NON VALE, perché non si può più fare, nel processo che segue il rito abbreviato, dove il Comune ha preferito restare assente anche se ci sono oltre 40 imputati.
Quindi la lotta alle illegalità ad oggi avviene a fasi alterne” conclude Troja.
La risposta di Firetto non si fa attendere: “La legalità non prevede primogeniture ma comportamenti concreti. Alla fine è ciò che conta. Il resto sono stucchevoli chiacchiere!”.