«Dall’entrata in vigore della “Legge per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute” è trascorso quasi un anno, il termine imposto alle aziende che hanno prodotto bevande prive del contenuto minimo obbligatorio di succo naturale è stato superato abbondantemente, eppure ancora non si è arrivati ad una definizione delle disposizioni, soprattutto con un confronto chiarificatore con l’Unione Europea». Lo ha detto il senatore Giuseppe Ruvolo presentando in merito un’interrogazione a risposta orale in Commissione Agricoltura ai Ministri delle Politiche Agricole, della Salute e dello Sviluppo Economico. Il cosiddetto Decreto Balduzzi, che contemplava l’aumento dal 12 al 20% di succo naturale nelle bevande alla frutta, ha sollevato i rilievi della Commissione Europea specie in materia di libera circolazione delle merci. «Eppure – secondo Ruvolo che cita i calcoli delle aziende agrumicole – in ballo ci sono 200 milioni di chili di arance, in grado di tamponare la grave crisi che affligge il comparto». Il componente della Commissione Agricoltura a Palazzo Madama ha chiesto ai 3 ministri destinatari dell’interrogazione quali iniziative intendano assumere a livello interno e presso le competenti istituzioni dell’Unione Europea, per giungere ad una definizione della materia che contemperi le esigenze di rispetto delle procedure Ue con le istanze di tutela della salute dei consumatori e di sostegno economico all’importante comparto della produzione di agrumi. Il senatore Ruvolo infine auspica contestualmente che vengano scongiurate eventuali procedure contenziose con la Commissione Europea.