“La tendostruttura di Porto Empedocle, nata nel 2005, su iniziativa della protezione civile come centro di prima accoglienza e registrazione dei migranti, in arrivo da Lampedusa, non è in condizioni di reggere l’ingente numero di migranti presenti, a seguito dell’emergenza umanitaria che negli ultimi mesi ha portato sulle nostre coste migliaia di migranti.”
Lo ha dichiarato la parlamentare Nazionale del partito democratico di Agrigento, Maria Iacono, che si è rivolta, attraverso un’interrogazione parlamentare urgente al ministro dell’Interno ed al ministro dell’integrazione.
La parlamentare del partito democratico, nell’interrogazione si è soffermata sulle condizioni di enorme disagio della struttura, che non risulta idonea, essendo stata autorizzata dal “piano sociosanitario per l’accoglienza dei migranti sbarcati sulle coste Agrigentine O.P.C.M. N 3476 DEL 02.12.2005,come struttura di transito temporaneo per i migranti e non come struttura di accoglienza residenziale.
“Dallo scorso mese di settembre, la tendostruttura ha registrato una media giornaliera di oltre 150 migranti, tra l’altro le condizioni della struttura non consentono di separare nelle ore notturne gli uomini dalle donne ed i minori dagli adulti, determinando una situazione di mancanza di sicurezza che rischia di ledere i diritti degli stessi migranti ed il mantenimento delle procedure di sicurezza.”
“A tutt’oggi la convenzione che affidava la gestione della struttura alla protezione civile risulta scaduta con la conseguente riduzione delle risorse necessarie e le difficoltà a dovere gestire una situazione drammatica alla luce dell’emergenza umanitaria che vede centinaia di migranti fuggire dalla disperazione e dalla miseria in cerca di condizioni di vita migliore.”
“Ho ritenuto di rivolgermi ai ministri di competenza per sapere quale sia la volontà del governo rispetto al miglioramento delle condizioni di una struttura che in questo momento non è in grado di fronteggiare l’emergenza in corso.”
“Ho chiesto al Governo di sapere se vi sia la volontà di rendere adeguata la struttura alle esigenze di residenzialità che il drammatico momento richiede e di provvedere alla manutenzione della struttura stessa, in maniera tale da renderla sicura ed in grado di accogliere le diverse tipologie di migranti e di offrire loro servizi igienici e sanitari rispettosi della dignità umana.”