La scena dell’incontro tra il Principe di Salina (interpretato da un mitico Burt Lancaster) e Chevalier, l’emissario di Cavour, che accompagna il documentario di Giuseppe Tornatore dedicato a Gofferdo Lombardo, l’uomo che produsse il Gattopardo, e un’autentica chicca, i dodici minuti di scene tagliate nel 1963 dallo stesso Visconti per l’edizione che partecipò e vinse il Festival di Cannes, apriranno domani ad Agrigento l’incontro organizzato dal 35° Efebo d’oro per celebrare i cinquant’anni del film dal celebre romanzo di Tomasi di Lampedusa.
L’appuntamento è alle 17,30 nell’ex Collegio dei Filippini. Tema : Nello specchio del Gattopardo la Sicilia 50 anni dopo fra coraggio e paure. Con il conduttore, il critico e saggista Piero Violante, ne parleranno i registi Roberto Andò e Graziano Diana, che sabato riceveranno L’Efebo d’oro per “Viva la libertà” ed “Edda Ciano e il comunista”, lo scrittore e giornalista Marcello Sorgi, che delle riprese e degli aneddoti sul dietro le quinte del Gattopardo a Palermo si occupa nel suo ultimo libro “Le sconfitte non contano”, ed i giornalisti Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice, autori di “Operazione Gattopardo”, il fortunato e approfondito saggio politico-cinematografico che si aggiudicherà sabato il premio per il libro dell’anno assegnato dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici l’anno in collaborazione con l’Efebo d’oro.
Anile e Giannice sono anche gli autori del filmato dove si mostrano le scene tagliate e mai più reinserite. Tra cui quella dove Paolo Stoppa, alias don Calogero, tenta di placare dei contadini in odor di rivolta, promettendo loro le terre, ma dopo il plebiscito. In una seconda sequenza, sempre Don Calogero avverte Tancredi di prossimi tafferugli minacciando di far intervenire l’esercito. Il filmato apparirà da lunedì nelle settanta sale italiane in cui sarà distribuita l’ultima edizione del “Gattopardo” restaurata dalla Cineteca di Bologna.