“Visto che Il consiglio comunale non può per legge sfiduciarlo, perché non siamo ancora al giro di boa, chiedo formalmente le dimissioni del sindaco. E comunque, subito dopo le festività, a partire dal 12 gennaio, coinvolgerò gli agrigentini attraverso una raccolta di firme per LA SFIDUCIA POPOLARE”. Parole forti, pesanti, quelle di Giuseppe Di Rosa, vice presidente del consiglio comunale di Agrigento, esponente del Megafono.
“Bisogna liberare la città da questo peso – afferma Di Rosa – siamo di fronte ad un’amministrazione inefficiente, insensibile, che non produce nulla di positivo per il territorio. Anzi lo danneggia pesantemente. E tra l’altro, così come rilevato dal mio collega capogruppo dell’Mpa Alfonso Vassallo, Zambuto, nonostante il recente rimpasto, politicamente non ha i numeri in aula per potere continuare a governare. Le sedute del Consiglio si imbattono quasi sistematicamente sugli scogli del numero legale. Allora basta con questa esperienza di cattiva gestione della cosa pubblica. Agrigento e gli agrigentini meritano ben altro. Quanto si sta registrando avvalora sempre più le mie tesi, cioè Zambuto è prigioniero di alcune particolari dinamiche, da lui comunque avallate, che condizionano il suo operato. Sul Prg ne vedremo delle belle. Le prime avvisaglie sono già in fase di galleggiamento. Chi, in qualche misura, è coinvolto allo strumento urbanistico si è rivelato, ha manifestato la sua incompatibilità uscendo dall’aula nel corso della penultima seduta facendo addirittura “cadere il numero legale”. Mi sento la responsabilità, in quanto uomo libero e onesto, di non consentire che la mia città venga affondata. A partire dal 12 gennaio, organizzerò, mi auguro in collaborazione con altri gruppi consiliari, di gruppi di associazioni e di semplici cittadini che amano Agrigento, dei presidi all’ingresso delle chiese cittadine – conclude Di Rosa – per avviare una raccolta firme per interrompere bruscamente questa legislatura con una “SFIDUCIA POPOLARE”.