L’Akragas va a far visita al Ragusa. Non sarà la sfida più dura della stagione, anche perché, vista la precaria, anzi disastrosa situazione societaria della squadra azzurra, ad andar bene, saranno gli allievi ad affrontare la vicecapolista.
Pino Rigoli, come sempre, ha preparato al partita con molta attenzione.
“All’inizio del campionato – dice Rigoli – gli iblei erano partiti con tutte le buone intenzioni. Memori del primo tempo giocato contro la Vibonese, terminato sullo 0 a 0, abbiamo preparato al meglio la partita”.
Rigoli avrà a disposizione Ferrante, il nuovo arrivato da Palermo, e Nicola Arena che ha recuperato dall’infortunio alla caviglia.
“Il ragazzo – dice il mister riferendosi al giovane ex rosanero – è arrivato martedì. Deve recuperare dal punto di vista atletico, ma è già pronto sotto il profilo tecnico. Lo seguivamo da qualche mese, era in preallarme, e quando è arrivata la proposta, Ferrante ha accettato con entusiasmo”.
Il pensiero fisso di tutti gli sportivi, con tutto il rispetto per il Ragusa, è però rivolto alla prossima gara interna, quella del 19 gennaio, quando arriverà il Savoia. Una gara che già provoca polemiche per la decisione del Dipartimento Nazionale per l’Ordine Pubblico di vietate la trasferta dei tifosi sanniti, sebbene tra le due società e le due tifoserie ci sia il massimo rispetto.
“Akragas-Savoia senza il tifo degli ospiti, non sarà la stessa cosa – spiega Rigoli -. Il tifo è una delle componenti che in una partita non deve mancare, è come se mancasse una squadra in campo o l’arbitro. A Torre Annunziata siamo stati trattati benissimo dalla dirigenza e dai tifosi, non vedo i motivi di questo divieto, ma non sta a me giudicare i motivi che hanno spinto le autorità a prendere questa decisione”.
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