Riceviamo e pubblichiamo
Creano stupore, preoccupazione ed incredulità nel mondo del turismo le notizie su un possibile slittamento di un mese della Sagra del Mandorlo in Fiore che dalla data ormai storicizzata di febbraio sembra potrebbe migrare fino al mese di marzo. Data precedentemente confermata, tra l’altro, dall’Assessore al ramo subito prima di fine anno in una intervista televisiva ed appena una settimana fa alla presenza di diversi albergatori agrigentini.
Si tratterrebbe di una scelta dissennata che priverebbe la manifestazione di ogni significativa ricaduta turistica ed economica sul territorio e, al contrario, causerebbe un serio danno a tutti gli operatori economici e ai lavoratori a vario titolo impegnati nella filiera turistica (e non solo) in occasione della Sagra. Si creerebbe un danno immenso a tutta la città con ripercussioni negative di lungo periodo sul turismo, unica risorsa su cui può puntare Agrigento per uscire da questa situazione di crisi profonda. La Sagra del Mandorlo in Fiore infatti è da sempre il principale evento di promozione turistica del nostro territorio e ad oggi la città ha sempre rispettato l’appuntamento.
In tutto il mondo (resto della Sicilia compresa) è infatti inconcepibile che una manifestazione dal forte richiamo turistico che si è svolta regolarmente per oltre sessant’anni sempre nello stesso periodo possa subire uno slittamento a sole due settimane dal suo inizio. Ed è per questo che, nonostante l’assordante mancanza di promozione, nonostante l’assoluto pressappochismo, nonostante la totale mancanza di un minimo di programmazione, anche quest’anno i turisti organizzati da diversi tour operator e molti viaggiatori individuali hanno deciso di venire a vedere la Sagra del Mandorlo in Fiore prenotando con largo anticipo.
Stiamo parlando di persone provenienti da tutto il mondo (abbiamo pure notizia di comitive di Giapponesi) che hanno già acquistato i biglietti aerei, prenotato pullman e auto, organizzato ferie o permessi, riservato le camere negli hotel e nei B&B. Si parla di gente che forse ha già iniziato a preparare la propria valigia e che sicuramente ha già speso il proprio denaro. E non si tratta assolutamente di poche persone perché già oggi, per il weekend finale, negli Hotel è già quasi tutto venduto.
Come si può solo immaginare a fronte di impegni presi da tanti operatori turistici nazionali ed internazionali con i loro clienti di fare slittare la data? Come si può solo pensare di privare la Sagra della sua ciclica data storicizzata?
Per mesi tutti hanno creduto alle parole del Sindaco Marco Zambuto che diceva che la Sagra sarebbe stata fatta e nei tempi adeguati. Abbiamo creduto alle parole del Sindaco Marco Zambuto che parlava di un ultimo anno di precarietà prima di rilanciare una manifestazione reinventata nelle forme, nella promozione e nei contenuti.
Spostare la manifestazione di un mese e con un preavviso così breve significherebbe invece ucciderla definitivamente. Ci è stato detto da diversi tour operator che se venisse effettivamente spostata in futuro non organizzeranno più gruppi di turisti per venire a vedere la Sagra, non crederanno più nella nostra destinazione turistica. Non crederanno più in noi che, ancora oggi crediamo alle parole più volte dette dal Sindaco Marco Zambuto nel corso del 2013.
Peraltro, sembrerebbe che anche diversi gruppi folkloristici siano già stati contattati, invitati e che siano pronti per essere qui nella prima settimana di febbraio. Persino i gruppi folkloristici hanno già speso i soldi dei biglietti aerei!
E allora è giusto che si sappia che, laddove la Sagra 2014 non si svolgesse nella settimana compresa fra il 2 ed il 9 febbraio molti imprenditori del settore saranno costretti a restituire caparre, cifre a volte già spese per acquistare forniture, a rimandare ulteriormente la riapertura e la conseguente riassunzione del personale, a confrontarsi con un gravissimo danno di immagine. Inoltre non è assolutamente pensabile che i turisti persi ora possano venire poi a marzo, e gli operatori turistici per quale masochistico desiderio dovrebbero poi fidarsi di una nuova data che potrebbe poi essere nuovamente rinviata e tale ragionamento ovviamente varrebbe anche per l’anno prossimo e i successivi.
Pertanto, fare la Sagra successivamente alla data tradizionale sarebbe assolutamente inutile, sarebbe davvero uno spreco di denaro come viene da alcuni (a torto) definita.
Tutto ciò premesso, confidiamo che il Sindaco Marco Zambuto mantenga gli impegni presi evitando questa brutta figura e il danno alla città di Agrigento, ma qualora questo non avvenisse si sta già valutando di adire alle vie legali verso il Comune di Agrigento per il danno emergente, il lucro cessante ed il danno di immagine.
Chiediamo a gran voce che venga fatta subito chiarezza e venga cancellata ogni ipotesi di rinvio! L’economia della nostra città non se lo può permettere, i nostri lavoratori e le loro famiglie non se lo possono permettere.
Ing. Paolo Pullara
Presidente di AssoHotel Agrigento e Presidente del Consorzio Turistico Valle dei Templi