“Che gran bella figura! La Sagra del Mandorlo in Fiore trasformata in una imbarazzante farsa internazionale”. I consiglieri comunali dell’Mpa, Aurelio Trupia, Alfonso Vassallo, Francesco Picone e Riccardo Mandracchia, che già qualche giorno fa avevano parlato di improvvisazione, oggi, alla luce dell’arrivo fuori tempo in città di alcuni gruppi folk stranieri, puntano dritto l’indice contro l’amministrazione Zambuto e lo staff che si sta occupando della gestione organizzativa della kermesse.
“Una vera e propria disorganizzazione organizzata, ci viene da urlare – aggiungono i quattro esponenti del movimento per l’autonomia – vedere quanto sta accadendo è davvero molto, molto triste. Altro che vetrina per promuovere la terra di Pirandello nel mondo, lo stesso drammaturgo non avrebbe potuto immaginare miglior copione. Agrigento, da questi eventi, avrà l’ennesimo danno d’immagine, difficile da ripristinare, frutto di una cronica incapacità da parte dell’amministrazione comunale, mai raggiunta in altre precedenti Amministrazioni, che la dicono lunga sul suo modo di operare. Gli eventi di questi giorni, che hanno dell’incredibile, sono dettate da un modo di governare che non tiene conto di nessuna pianificazione e competenza, come dire che il “sistema Zambuto” è l’unica regola certa che vige all’interno del Comune di Agrigento. Fermo restando comunque il nostro negativo giudizio sull’organizzazione di questa edizione della Sagra – precisano Trupia, Vassallo, Picone e Mandracchia – è chiaro che vanno adottati tutti i provvedimenti del caso per correre ai ripari, al fine di dare la giusta ospitalità a questi gruppi, che loro malgrado si trovano a vivere una esperienza surreale, con evidente stato di smarrimento e delusione. Anche per non rischiare che si possibili incidenti diplomatici”.
E intanto oggi Alfonso Vassallo ha presentato una interrogazione sul “caso Cirino”, il consigliere comunale a cui è stato affidato un ruolo di primo piano nell’organizzazione della kermesse. “Ho chiesto di avere anche una risposta in aula durante la prossima seduta del question time – fa sapere il capogruppo dell’Mpa – serve chiarezza perché se è vero che il sindaco ha provveduto a revocare la delibera originaria e a farne un’altra, è altrettanto vero che la sostanza resta invariata – osserva Vassallo – come dire: cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia. Il consigliere Cirino sulla base del regolamento che disciplina i lavori di aula Sollano e tenendo conto di quanto prevede lo Statuto comunale non può assolutamente svolgere questo ruolo. Anche qui siamo di fronte ad una farsa” – conclude Vassallo.
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