San Giovanni Gemini ha accolto oltre 4000 fedeli accorsi per la celebrazione del 30° Giovaninfesta. Come di consueto, si sono vissuti momenti di confronto, dibattiti e testimonianze.
Presente, per tutta la manifestazione, anche l’arcivescovo di Agrigento, Franco Montenegro.
Particolarmente toccante la testimonianza di un muratore lampedusano, tra i primi ad intervenire il 3 ottobre scorso in occasione del naufragio che costò la vita a 366 migranti.
Emozionante anche il racconto di Helix, un giovane scampato ad un altro naufragio, quello avvenuto sulle coste di Pachino nell’agosto 2013.
Presente anche l’imprenditrice Elena Ferraro, che dicendo “no” ai suoi estorsori, ha permesso di catturare Mario Messina Denaro, cugino della primula rossa della mafia siciliana, Matteo.
Al termine della testimonianza della Ferraro, l’arcivescovo Montenegro si è lanciato in un ballo al grido di “Chi non salta un mafioso è”.
Sul palco, si sono alternati gruppi musicali e dj del luogo che hanno animato la piazza.
Nel pomeriggio, il popolo del Giovaninfesta si è riversato in massa nelle vie del piccolo centro montano. Alle 18,30 Monsignor Montenegro ha celebrato la Santa Messa. La festa si è conclusa con il concerto del gruppo di casa Medea.
L’appuntamento per l’edizione 2015 è a Realmonte.