(Adnkronos Salute) – In Italia soffrono di allergie alimentari circa 600 mila bambini (il 7% della popolazione pediatrica) e 1,3 milioni di adulti (2-3%). E agli allergici si aggiungono gli intolleranti veri o ‘presunti’, considerando che 4 connazionali su 10 credono di esserlo. Sono i numeri ricordati a Loreto, in provincia di Ancona, in occasione di una due giorni sul tema ‘Le reazioni avverse agli alimenti, dalle ipersensibilità alle intolleranze alimentari’, organizzata dalla Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic), Sezione regionale Umbria-Marche, e dalla Unità operativa complessa di allergologia di Civitanova Marche, diretta Stefano Pucci. Riuniti oltre 100 partecipanti tra specialisti, associazioni pazienti e operatori del settore.
“Negli ultimi anni – sottolinea Pucci – si è verificato un importante incremento dell’incidenza di reazioni avverse ad alimenti, legato in parte anche ai cambiamenti delle abitudini (introduzione di cibi e spezie provenienti da altri paesi, utilizzo di Ogm), ai nuovi sistemi di coltivazione (produzione di grani più ricchi in glutine) e al mancato rispetto delle norme di conservazione e produzione della filiera alimentare”. Un problema complesso che richiede un approccio ‘di squadra’, con l’intervento congiunto di allergologi, gastroenterologi, pediatri e nutrizionisti. Tra le allergie alimentari, avvertono gli specialisti, “particolarmente diffusa è l’ipersensibilità verso l’anisakis, parassita che entra in contatto con l’organismo quando si mangia pesce crudo, marinato o poco cotto”. Fra gli alimenti ‘etnici’, invece, “alcune spezie come i semi di sesamo possono provocare reazioni molto gravi. Basti pensare che “il sesamo è uno dei maggiori allergeni in Giordania e in Israele, dove viene utilizzato nella dieta per arricchirla di ferro”.
“Le allergie più frequenti si verificano in età pediatrica e adolescenziale – aggiunge Giorgio Walter Canonica, presidente Siaaic e direttore Clinica malattie respiratorie e allergologia dell’università di Genova – Durante i primi anni di vita le allergie più comuni sono al latte e alle uova, ma non occorre preoccuparsi perché generalmente si superano con l’avanzare del tempo e i bambini le tollerano spontaneamente. Per quanto riguarda gli adulti, frutta a guscio e pesce sono gli alimenti più pericolosi, mentre nelle regioni mediterranee è la pesca a destare più preoccupazioni”. I soggetti a rischio di anafilassi, raccomandano gli esperti, devono sempre portare con sé una siringa auto-iniettabile di adrenalina per autogestire eventuali emergenze.