Anche se l’anno scorso di questi tempi si sono ritrovati per festeggiare l’insolito traguardo dei 60 anni della Maturità Classica, la storia non è finita lì . “I Ragazzi della Terza E“ – come ormai sono da tutti conosciuti – che nell’ormai lontano 1953 hanno lasciato il Liceo Classico “Empedocle“, hanno voluto incontrarsi ancora quest’anno nel segno di una antica amicizia che il tempo non ha cancellato. Ecco i loro nomi: Calogero Baldanza, Giovanni e Mariano Cascioferro, Enzo Motta, Pippo Miccichè, Calogero Patti, Vincenzo Vanadia e Giuseppe Vita. Hanno dichiarato forfait per motivi di salute Salvatore Piparo e Francesco Grasso, che vivono rispettivamente a Mussomeli e Cassino.
Ancora insieme per ricordare i compagni che non ci sono più : Franco Sanfilippo, Giovanni Sciortino, Salvatore Mammano, Dino Moscato, Francesco Pancucci, Ignazio ed Enzo Giudice e Domenico Fregapane ed esprimere gratitudine e riconoscenza agli insegnanti Rubino, Licciardi, Marchese, Lauricella, Russo, Giudice, Friscia e Ranieri che li hanno accompagnati in uno dei percorsi più impegnativi della loro vita
Per una inesorabile legge di natura, l’organico della “TERZA E“ si è andato di anno in anno assottigliando. Anche se a ranghi ridotti, il perpetuarsi nel tempo di un rituale che tutto può essere definito tranne che un fatto puramente formale, rappresenta per gli ostinati “Ragazzi della Terza E” un adempimento di cuore irrinunciabile!
La riunione conviviale si è svolta nel medesimo locale che si affaccia sulla piazza dominata dalla austera ed imponente scultura bronzea del filosofo akragantino Empedocle, il quale grazie all’indice ammonitore puntato verso “i Ragazzi della Terza E“, è riuscito in qualche modo a mettere in guardia i suoi non più giovani discepoli dalle perniciose tentazioni liberatorie della tavola di cui discorre il poeta latino Orazio (Odi, I, 37, 1): “Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus (“brindisi ora, ora libere cadenze di passi sulla terra”, cioè ci si può dare alla pazza gioia)
Nel bel mezzo della serata, gli euforici convitati sono stati raggiunti da una cordiale ed inaspettata telefonata del loro insegnante di Storia e Filosofia, Nunzio Marchese, il quale – pensate un po’ – ha chiesto di chiamare l’appello facendo tornare indietro come per magia i suoi stupiti alunni, i quali, così alleggeriti dal peso degli anni, hanno risposto con rinnovato vigore: “PRESENTE!”.
Nunzio Marchese, classe 1922, originario di Pollina e trapiantato a Firenze dove vive da oltre 40 anni.