L’Akragas pareggia in casa contro il Montalto ed esce dal rettangolo di gioco sotto i fischi del proprio pubblico. Un primo tempo assolutamente anonimo, non una conclusione in porta, da una parte e dall’altra. Nel secondo tempo, neanche l’entrata in campo di Savanarola e Chiaria, per Assenzio e Meloni (un lontano parente di quello ammirato lo scorso anno al Savoia), riescono a dare la scossa giusta.

Troppi giocatori fermi sulle gambe, indecisi, sbadati, mai un inserimento, nessun movimento senza palla.
Per la verità l’Akragas nella seconda frazione di gioco, ci ha provato più volte ma ha trovato sistematicamente Ramunno, l’estremo difensore ospite, pronto a sventare ogni occasione. Man mano che passava il tempo, il gioco della formazione di casa si è fatto sempre più confuso, approssimativo, giocate casuali nella speranza di liberare al tiro gli avanti biancazzurri. Nulla. E così per il Montalto, che si è difeso bene, non c’è stato molto da faticare per tornare a casa imbattuta.
Dicevamo dei fischi del pubblico: forti, assordanti. Da anni non se ne sentivano.
Il post partita riserva un po’ di suspence: dirigenti biancazzurri chiusi in segreteria a meditare sul da farsi. Alessi conferma la fiducia al mister.
Domenica l’Akragas ospiterà il Due Torri. E’ vero, siamo alla 5^ di campionato, ma Un altro passo falso potrebbe risultare indigesto a qualcuno.

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