L’Italia, con 50 siti patrimonio dell’umanità, riconosciuti dall’UNESCO, si colloca al primo posto nel mondo. La Sicilia, con 7 siti archeologici accolti nella World Heritage List, è addirittura avanti a intere nazioni come Siria o Siam.
Eppure, a causa dell’incapacità della Regione Siciliana di gestire queste enormi ricchezze, molti siti siciliani, tra i quali Agrigento, rischiano di perdere il mantenimento del riconoscimento ed i conseguenti finanziamenti.
L’allarme, lanciato sull’edizione odierna del Corriere della Sera dal giornalista Gian Antonio Stella, sottolinea come questa incapacità porti ad un vero e proprio “spreco turistico”.
Sul punto interviene il candidato sindaco di Agrigento, Marco Marcolin che dichiara: “Dobbiamo lavorare per far tornare le cose al loro posto. L’immagine della Valle dei Templi non rappresenta solo Agrigento ma è l’icona della Sicilia nel mondo. I dati che emergono dall’inchiesta di Gian Antonio Stella ci dicono che nonostante la Sicilia offra un patrimonio unico al mondo, non solo non riesce ad attirare turisti, ma rischia anche di perdere ingenti finanziamenti. Il dato delle presenze del 2012 la dice lunga: solo 6 milioni di turisti giunti sull’Isola contro gli 8 della Campania e i 26 del Trentino Alto Adige.
Agrigento subisce questa situazione. Ammiro il grande lavoro svolto dal direttore del Parco Archeologico malgrado la Regione Siciliana abbia tagliato i fondi. Ritengo che sia arrivato ormai il momento di tornare a far amministrare questi siti dai comuni”.