L’ultimo capoluogo d’Italia, ottiene comunque un primato. E’ quello relativo all’attività dei consiglieri comunali.
La “denuncia” arriva dal quotidiano Libero che scrive: “i consiglieri hanno svolto un’attività febbrile, continua, incessante, avanti e indietro, indietro e avanti, riunione dopo riunione, su e giù per le scale del palazzo, dentro e fuori le stanze municipali, senza fermarsi mai, estate e inverno, domeniche e feste comandate”.

Durante il 2014, le commissioni comunali si sono riunite ben 1.133 volte, ovvero si sono svolte in media “3 riunioni di commissioni al giorno, ogni giorno dell’anno, Ferragosto e Natale compreso. Roba da premio Stakanov del consigliere comunale”.

Il problema è che, nonostante le numerose riunioni, i risultati ottenuti dal comune di Agrigento sono pessimi, come scrive Libero: “Nella classifica dei 107 capoluoghi di provincia, pubblicata a inizio dicembre dal Sole 24 Ore, infatti, per la qualità della vita la città di Agrigento risulta mestamente 107esima. Cioè ultima”.

E agli obiettivi mancati si aggiunge anche lo sperpero di denaro pubblico: “Il gettone di presenza per ogni consigliere ad Agrigento è pari a 50,34 euro. Soldi che scattano ogni volta che la commissione si riunisce, fosse anche solo per qualche minuto, il tempo di di stringersi la mano e prendere un caffè. Una commissione che si riunisce 213 volte costa dunque alla collettività 53.632 euro”.