Sicuramente non è stato un Natale sereno quello appena trascorso per il sindaco di Aragona Salvatore Parello. A turbare il clima natalizio, è stato un tema molto caldo e che aveva tenuta banco tra le vie cittadine già mesi addietro: le unità A.S.U. che prestano servizio presso il Comune di Aragona.
Tutto è nato nei mesi scorsi, quando appunto 37 unità A.S.U. sono state oggetto di un provvedimento da parte del Sindaco e della sua Giunta, con il quale di ha fatto mutare la loro mansione: da un’attività svolta fino a quel momento all’interno del Comune, sono state dislocate ad un’attività esterna di pulizia delle strade.
Ma la lista civica “Unità per il cambiamento” (che si era presentata alle amministrative del 2007 ndr) non ha condiviso questa decisione, che a dire di parecchi risulta molto discutibile. Così ha deciso – in questi giorni – di mettere a conoscenza i cittadini aragonesi attraverso un volantino, i nervi scoperti dell’’Amministrazione Parello in relazione a questo tema.
Secondo la lista civica in questione “I lavoratori A.S.U.per istituto possono essere utilizzati da supporto alle attività istituzionali dell’ Ente Comune e non come sostituti del personale di ruolo, i quali sono addetti alla pulizia, scerbamento e ove possibile alla manutenzione ordinaria di aiuole, ringhiere bagni pubblici”.
“Ma se il Sindaco intendeva rafforzare un servizio così urgente ed importante attraverso la cura del territorio e dell’ambiente – spiegano i promotori della lista civica – perché non ha utilizzato in primis il personale di ruolo avente la qualifica specifica per quei servizi, invece di tenerlo ancora adibito ai servizi interni?”
“Inoltre – spiega il volantino – in base a quale criterio, su numero complessivo di 97 unità A.S.U. sono stati individuati proprio quelle 37 unità, dal momento che nella determina non si accenna al criterio sulle quali si è fondata la selezione?”
“E allora – concludono i promotori della lista civica “Unità per cambiamento – la scelta del Sindaco ci è sembrata una furbata che si presta ad essere interpretata come lo strumento amministrativo inteso a “tutelare” gli amici e familiari dei consiglieri più vicini al Sindaco e degli assessori”
Dunque, secondo il gruppo “Unità per il cambiamento” il Sindaco non ha utilizzato un criterio oggettivo per la selezione del personale da utilizzare per i servizi esterni.
Insomma, parole pesanti che lasciano poco spazio all’interpretazione e alle quali ufficialmente, il primo cittadino non ha fornito ancora risposta.