Il Comune di Casteltermini si schiera decisamente contro la imposta sui terreni Agricoli che il governo Nazionale con un Decreto Ministeriale di fine novembre ha introdotto attraverso la eliminazione dell’esenzione per i Comuni montani che si trovano ad una altitudine inferiore ai 600 metri sul livello del mare.
Secondo l’Amministrazione Comunale Castelterminese, se il provvedimento fosse confermato, avrebbe effetti deleteri non solo per la già grave situazione economica che vive la città, ma, soprattutto, perché sarebbe l’ulteriore duro colpo che i cittadini di Casteltermini subirebbero appena dopo aver fronteggiato le scadenze di fine anno.
L’imposta, in pratica, sarebbe una replica dell’IMU sulla casa e penalizzerebbe oltremodo l’economia locale perché, stante la larga diffusione della piccola proprietà agricola, colpirebbe pesantemente una larghissima fascia di cittadini.
L’amministrazione Comunale, quindi, facendosi interprete delle legittime lamentele della cittadinanza, nella seduta del 14 gennaio 2015 ha deliberato di affidare al legale Prof. Avv. Antonio Bartolini, che curerà a livello nazionale l’azione legale, l’incarico di presentare ricorso davanti al TAR avverso il Decreto Ministeriale 66/2014 che introduce, di fatto, la nuova imposta.
Con questo atto, Casteltermini è tra i primi comuni isolani che aderisce all’iniziativa promossa dall’ANCI Sicilia che proprio su questo delicato tema ha assunto l’impegno di coordinare e supportare gli enti locali siciliani nell’azione legale contro il Decreto contestato.
La Giunta Comunale, nel condividere in pieno la impostazione dell’ANCI, ritiene il provvedimento del Governo nazionale illegittimo perché irretroattivo, riduce le assegnazioni al Comune e viola lo statuto del contribuente.
Il Sindaco Nuccio Sapia e l’Ass. al Bilancio Cinzia Florio, in proposito, dichiarano che “è intollerabile per la nostra realtà comunale sopportare il peso di tale nuova e iniqua imposizione. Confidiamo – aggiungono – che la protesta che si leva dai comuni interessati contribuirà a far desistere il Governo dal portare avanti ancora una volta una politica di tagli per i comuni e nuove imposte per i cittadini”.
Sulla vicenda, a pochi giorni dalla data di scadenza per il pagamento, regna tantissima confusione. Quel che è certo che già il TAR Lazio, in sede cautelare, si è pronunciato ordinando lo stop al decreto.