Le 1133 riunioni di commissione in un anno registrare in seno al Consiglio Comunale di Agrigento, ha catalizzato l’attenzione mediatica locale e nazionale e di tutta la cittadinanza.
A tal proposito interviene il consigliere comunale Geraldo Alongi con una nota che riportiamo integralmente di seguito:
Ultimamente l’attenzione della cittadinanza e quella mediatica locale e nazionale si è, non a torto, concentrata sul tema dell’ingente numero di riunioni delle commissioni e dei consequenziali gettoni che, come previsto dalla normativa, sono stati riconosciuti ai Consiglieri che vi hanno partecipato.
La trasparenza della spesa pubblica e la tracciabilità del processo decisionale degli organi competenti, nonché la dimostrabilità dell’efficienza degli strumenti utilizzati (siano essi ordinari o straordinari come le Commissioni) sono senza dubbio temi importanti che meritano la più alta considerazione in primis da parte di chi fa politica attiva per tentare di contribuire allo sviluppo di questa città. Tuttavia la sovraesposizione mediatica di questa settimana sui principali contenitori d’informazione televisiva nazionale rischia di tratteggiare troppo semplicisticamente un quadro già alquanto complesso con il risultato di infervorare gli animi di molti in maniera distorta.
E’ comprensibile la tentazione di amplificare un problema che facilmente accende gli animi, ma trovo inquietante mirare dritto verso il Consiglio come se si volesse celare il disimpegno di quanti a tutti i livelli, locale, regionale e nazionale non hanno mosso un solo dito per risolvere i tanti, troppi, problemi radicati e ancestrali di Agrigento. Non vorrei che a due mesi dall’elezione qualcuno o più di uno stia cercando di metterlo alla ribalta per celare un “nuovo” progetto politico.
È in ogni caso ammirevole oltre che straordinario vedere tantissimi giovani e meno giovani che radunatisi sul web mettono tempo, mente e cuore al servizio della città organizzando una manifestazione di piazza per dire basta alle disastrose condizioni in cui riversa la città. È specchio di una matura coscienza civile che non può che inorgoglirci, ma che tuttavia rischia di trasformarsi in demagogia laddove si incentri o si devii il tiro, magari in buona fede, solo e soltanto verso un problema che certamente va rivisitato e corretto ma che non può e non deve rappresentare l’oppio di situazioni gravissime in cui è sprofondata Agrigento. Lasciatemi dire che non condivido affatto l’idea che la soluzione siano le dimissioni di un Consiglio Comunale ormai prossimo alla conclusione della sua legislatura.
Non è una difesa d’ufficio, gli abusi qualora accertati vanno deprecati, ma avrei ritenuto più opportuna una dimissione in massa in segno di protesta verso coloro i quali non hanno vigilato in maniera oculata sulla prevenzione da mettere in atto per evitare quegli incidenti causa di morte di giovani vite umane che hanno avuto il solo torto di cercare di scansare una delle mille buche che presentano le nostre strade. Tragici eventi che probabilmente potevano essere evitati e le cui responsabilità potrebbero essere addebitate a una Pubblica Amministrazione che non ha saputo prendersi cura della sua città e dei suoi concittadini?
Fatte queste doverose premesse sento necessario precisare, qualora ve ne fosse bisogno, la mia posizione già in vero pubblicamente dichiarata in seduta consiliare il 31 luglio 2012 (verbalizzata) relativamente al compenso a me spettante per la partecipazione alle riunioni in Commissione: compenso che ho devoluto ad associazioni non profit e onlus che si occupano di Cure Palliative.
Una precisazione che avrei voluto evitare di esternare in questo preciso momento, che gli addetti ai lavori conoscevano fin dalla data del Consiglio Comunale del 31 Luglio 2012, che avrei fatto volentieri a meno di rendere pubblica al di fuori del Palazzo, cosi come ho fatto fino ad oggi.
Geraldo Alongi