Un progetto impegnativo, articolato e altamente professionale perseguito da Stefano Farina, commissario CAN B, che si pone diversi obiettivi: cercare conferme per la Serie A, gestire i talenti per il futuro, gestire il confronto.

Stefano Farina porta la Sezione di Agrigento per più di due ore, a vivere un giorno in Serie B, nella quale, come afferma lo stesso Farina, non vi si arriva per caso. Per la quinta volta il dirigente ligure visita la Sezione di Agrigento, la prima risale al 2007, poi altre tre volte (nel 2008, nel 2010 e nel 2013). Ad attenderlo vi era una sala gremitissima di associati agrigentini, tutti i componenti e collaboratori del Comitato Regionale Arbitri della Sicilia, il Presidente della Commissione Disciplina Regionale Sergio Grosso, i dodici Presidenti di Sezione siciliani, il componente CAI Michele Cavarretta, gli arbitri siciliani in forza alla Serie B e tanti altri ospiti. Ha aperto i lavori il Presidente della locale Sezione Antonio Lo Giudice, dando il benvenuto agli ospiti e ringraziando tutti i presenti, passando subito la parola per i saluti al Delegato provinciale FIGC-LND di Agrigento Stefano Valenti, al Presidente del Comitato Regionale Arbitri della Sicilia Giuseppe Raciti e al Componente del Comitato Nazionale dell’AIA Rosario D’Anna.

«La Serie B è un campionato difficile da dirigere – ha esordito Farina – le squadre non hanno il livello tecnico della massima serie, ma l’agonismo è notevole e tutti ci tengono a vincere; a noi, comunque, non interessa semplicemente gestire il campionato, e quindi cerchiamo di evitare l’errore, di affrettare troppo i passi di un elemento ancora inesperto introducendolo in un contesto per il quale probabilmente non è pronto».

È fondamentale quindi l’azione del designatore perché sbagliare significa “bruciare” un arbitro e poi ci vogliono dei mesi per recuperarlo.

Importante in queste categorie è il riferimento al gruppo: «Quando si parla di squadra – continua Farina – bisogna dimostrarlo con i fatti. All’interno di questa comune esperienza, tutti devono essere in sana competizione con tutti, finalizzata a migliorare il livello generale valorizzando le qualità individuali; essere consapevoli di esserci e sapersi in un ampio progetto». E per raggiungere questi traguardi è necessaria una certa non indifferente motivazione: «Il nostro investimento deve essere per tutti quei giovani che credono in questa attività, che vogliono crescere; arbitrare non è solo fare attività sportiva: ad ogni livello è una cosa seria, il contesto vede nel direttore di gara la figura che deve dare garanzie sul rispetto delle regole, quindi noi dobbiamo studiare, aggiornarci, e non possiamo limitarci a guardare le partite come un tifoso qualsiasi, ma essere studiosi e cultori del gioco per trarne importanti informazioni».
La lezione prosegue con la visione di molti filmati a scopo didattico, da cui emerge la necessità di studiare approfonditamente schemi, giocatori e tattiche per non farsi trovare impreparati. Ha anche supportato la visione dei filmati con esplicazioni pratiche in cui è stato coadiuvato dal Presidente Lo Giudice e dal giovane arbitro siciliano Gemelli della Sezione di Messina chiamato dalla sala.

L’attenzione è rimasta alta fino alla fine grazie ad alcuni ingredienti importanti: il rigore tecnico della lezione, alcuni stimoli verbali di un esperto psicologo e improvvise battute che hanno strappato sorrisi e applausi, e solo l’ora tarda ha costretto l’ospite a porre fine al suo intervento, per permettere a tutti di andare a cenare, con la consapevolezza di essere usciti più ricchi di come si era entrati. Tutti hanno compreso, alla fine della riunione, che per essere un grande arbitro, per imporsi su palcoscenici importanti, non basta correre ed essere un grande conoscitore del regolamento (doti necessarie che si danno per scontate) ma bisogna usare la testa in qualsiasi cosa che si fa, mantenersi equilibrati, offrire dialogo e ottenere rispetto, solo così un arbitro può raggiungere i propri sogni.
La serata si è protratta nella stessa struttura alberghiera, con la cena, che ha concluso la quinta visita ufficiale di Stefano Farina nella Città dei Templi. Grande lavoro per l’organizzazione dell’evento da parte di tutti gli associati agrigentini, guidati dal Presidente Antonio Lo Giudice, e dalla supervisione del Vice Presidente del CRA Sicilia Armando Salvaggio, che ha curato nei minimi dettagli l’intera manifestazione.