“Iniziamo a parlare di programmi: primo punto, il CUPA non può chiudere, se sarà necessario taglierò i soldi dei gettoni dei Consiglieri Comunali, azzerandoli, e taglierò pure i costi degli spettacoli al Teatro Pirandello.
Per dirlo con una battuta, per finanziare la principale istituzione culturale della Città, da Sindaco, eliminerò le spese di quel teatro del ridicolo che è il Consiglio Comunale di Agrigento, ed eventualmente di quel teatro più serio, ma non comparabile con la cultura e la fondamentale utilità del CUPA, che è il Teatro Pirandello”.
Lo dichiara Giuseppe Arnone, che qualche giorno fa ha annunciato la propria candidatura a sindaco di Agrigento.
“E’ tempo di parlare di programmi mentre gli altri danno uno spettacolo poco dignitoso dinnanzi all’intera Italia, fornendo ancora una volta la prova che sono oggi i partiti la principale cancrena di questo Paese: prima i partiti si accordano tra di loro, chiamano 4 mila cittadini a votare, e poi non riconoscono il risultato ed avviano una serie di indecenti litigi. Con grande ulteriore danno dell’immagine della Città” prosegue Arnone.
“Noi invece intendiamo già subito occuparci dei problemi che assillano con preoccupazioni enormi la vita dei giovani e delle famiglie.
Se Arnone e la Lista Amare Agrigento vinceranno le elezioni il Consorzio Universitario sarà la prima istituzione da consolidare in via definitiva, perché si tratta dell’unica istituzione seria che la Provincia di Agrigento ha realizzato dal dopo guerra ad oggi.
Se si dovrà operare una scelta tra mantenere la stagione teatrale al Teatro Pirandello, o finanziare il CUPA, è ovvio che la priorità andrà data al CUPA.
Peraltro Teatro Pirandello e teatrino del Consiglio Comunale costano assieme quasi il triplo di ciò che l’Università richiede per mantenere il CUPA di Agrigento.
Ed ancora è una vergogna che nessuno dei candidati sindaci dica una parola sui costi enormi degli screditatissimi e inutili consigli comunali, e la ragione dei silenzi sta nella frenetica attività dei parlamentari di costruire quante più liste possibili – composte per la gran parte da disoccupati – a sostegno dei loro candidati sindaci. Tutto ciò in perfetta continuità con lo sfacelo di questa Città.
Ed è del tutto ovvio che va ripulito il Bilancio del CUPA tagliando spese e consulenze inutili” conclude Arnone.