Angelo Capodicasa non si candiderà a sindaco di Agrigento, e rilancia il progetto Agrigento2020 da cui erano scaturite le primarie col Patto per il Territorio stravinte da Silvio Alessi.
“Ritengo incongrua la mia candidatura rispetto al progetto complessivo pensato dal Pd per Agrigento – ha spiegato l’ex presidente della Regione – e se si ritiene che il percorso delle primarie deve essere corretto, si faccia una discussione franca con gli alleati. Penso che non vada rimesso radicalmente in discussione”.
“Questa vicenda – ha proseguito Capodicasa – è diventata un caso nazionale per motivi più o meno fondati e per una serie di depistaggi, ma bisogna tornare a discutere. Il Pd non puo’ ritirarsi in modo autoreferenziale. Non sono io l’ideatore di questa alleanza e non ho sostenuto il candidato che ha poi vinto ai gazebo, ma ho certamente condiviso questo percorso. Non capisco perché il Pd debba rimettere in discussione il progetto dopo averci lavorato per sei mesi. Dobbiamo mettere in campo una coalizione che decida il programma, cosa fare e il candidato”.
Il no di Capodicasa rimette tutto di nuovo in gioco perché mentre due degli sconfitti alle primarie – Peppino Vita e Pietro Marchetta, ma non Epifanio Bellini, candidato Pd – hanno chiesto a Silvio Alessi di ripensarci e di accettare la candidatura a sindaco, é di oggi l’appello di Calogero Firetto (Udc) allo stesso Pd: “Faccio appello al Partito democratico, ai suoi uomini e alle sue donne, perché insieme ci aiutino a cambiare Agrigento”.
Firetto che avrà nelle sue liste diversi esponenti provenienti dal mondo della sinistra e dell’ambientalismo, presentera’ il suo programma sabato prossimo.
Intanto si è però rivolto anche al mondo Pd: “Faccio appello anche alle forze politiche, perché, come atto d’amore verso la città, vengano a sostegno, consentendo, però, che un nuovo protagonismo civico diventi classe dirigente”.