Il sogno della Fortitudo si è infranto a Torino. L’ultima gara della serie ha decretato la promozione in serie A della Manital a discapito della Moncada, squadra rivelazione del campionato, matricola terribile, che ha avuto il grande merito di fare appassionate migliaia di agrigentini e di catalizzare positivamente l’attenzione dei media nazionali sulla bistrattata Agrigento.
In tanti si sono avvicinati al mondo della “palla a spicchi“, imparando, pian piano, a conoscere termini tecnici incomprensibili, hanno cercato di decifrare i gesti degli arbitri, lasciandosi trasportare dalla veemenza di chi, al PalaMoncada, ne capiva certamente di più. Molti si sono limitati a capire una cosa basilare: chi fa più canestri, vince.
E’ stata una stagione esaltante alla quale è mancata soltanto la ciliegina sulla torta.
Il merito è da ascrivere ad un uomo, il presidente Salvatore Moncada, che ha dimostrato che la passione per qualcosa, può portare a raggiungere obbiettivi inimmaginabili.
Lo avevo incontrato a dicembre, quando a Caltanissetta gli consegnai il “Premio dell’Anno USSI” quale “Dirigente dell’Anno”: “Per adesso pensiamo a salvarci, il prossimo anno si vedrà”, mi aveva confidato, lasciando intendere che nella sua mente, qualcosa di grande la stava già programmando, ignaro del finale di stagione che Franco Ciani, Cristian Mayer, lo staff tecnico ed i suoi 11 ragazzi, gli avrebbero riservato.
Oggi, è il giorno delle riflessioni, che Salvatore Moncada affida a facebook: “E’ difficile spiegare come mi senta dopo avere mancato un obiettivo che sembrava ad un passo specie domenica prima della partita – ha scritto sulla sua pagina – Fa male, in coscenza tale obbiettivo non lo avevo messo in conto tutto l’anno, esserci arrivati, con il cuore, e la testa, pur contro societa’ che avevano messo in campo risorse enormi di uomini ed economiche, faceva si che fosse quasi una favola, e mi sono sentito dentro una favola.
Nella mia vita ho vissuto tante favole, con momenti belli e brutti, costruito tanto e dismesso tanto, preso complimenti e critiche, ho incontrato persone molto belle, sopratutto dentro, ma anche delinquenti, tutto questo mi fa guardare con concretezza a quello che e’ successo, e dico che e’ successo qualcosa di irripetibile ed e’ per questo che ringrazio tutto il mio team, Mayer, Ciani, la squadra tutta, tutto il team sanitario, fisioterapico, e di praparazione atletico, avete fatto cio’ che nessuno era mai riuscito a fare nella nostra citta, far sognare un traguardo che nessuno ci dava capaci di raggiungere, quasi ci siamo arrivati, ripeto pur non avendo i mezzi, grazie di nuovo per questo!
Il messaggio che e’ venuto fuori, e che con la voglia, la testa, il cuore, la costanza tutto si puo’ raggiungere”.
Poi un messaggio ai tifosi: “Amate cio’ che fate, lo dico sopratutto ai giovani e tutto diventa possibile, pero’ non pensate che esistono molte favole, tutto va conquistato con sudore e fatica! E alle volte con grandi delusioni, come quella provata ieri e che sento dentro anche stamattina, anche quelle aiutano, aiutano a fare meglio dopo!
Un abbraccio alla mia squadra lo merita per aver dato quello che ha potuto e alla mia citta’ con l’augurio che possa dare il massimo per cambiare in meglio!”