E’ di Favara la reginetta dello stile libero siciliano ed il suo allenatore è uno tra i più giovani in Italia. Stiamo parlando di Nadine Cimino e del coach Davide Dessì: due astri nascenti dello sport siciliano che nello scorso weekend hanno partecipato alla Finale del Campionato Regionale di categoria ragazzi della Federazione Italiana Nuoto (che si è tenuto a Trapani dal 10 al 12 luglio) difendendo i colori della A.D.P. Nuoto Agrigento di Carlo Dessì. Sono stati tre giorni di grande sport che hanno visto in acqua tutti i più forti atleti siciliani e le squadre provenienti da ogni angolo della Sicilia.
La A.D.P. Nuoto Agrigento ha partecipato con sole due atlete (Nadine Cimino e Giorgia Mori), riuscendo comunque a piazzarsi nelle parti alte della classifica, totalizzando 49 punti federali. Questo Campionato ha segnato la consacrazione della giovane Cimino nell’olimpo delle più forti nuotatrici siciliane. L’atleta di coach Dessì, infatti, è riuscita a conquistare due titoli regionali, portando a casa due medaglie d’oro ed anche un argento, su tre gare disputate. La neo-campionessa ha dovuto confrontarsi in acqua non solo con le migliori atlete della sua età, ma anche con quelle più grandi e questo aumenta ancora di più il valore dell’impresa.
Soddisfazione immensa è stata espressa dal coach Dessì che segue da solo Nadine ormai da 5 anni e che, dopo averla selezionata all’interno della scuola nuoto della A.D.P. Nuoto Agrigento, è riuscito a trasformarla in una campionessa. Anni di sacrifici, ogni giorno per 2-3 ore in acqua, tra grida, sudori, gioie, abbracci, malumori e tanta, tanta passione. E tutto ciò è stato ripagato, da questo trionfo che ci auguriamo possa essere il trampolino di lascio verso risultati ancora migliori.
“Prendere una bambina di 7 anni e farla crescere nello sport è una responsabilità enorme e lo è ancora di più quando si hanno 20 anni – spiega Dessì -. Siamo cresciuti insieme ed ho visto Nadine assomigliare sempre di più a ciò che volevo, in acqua e fuori. Anno dopo anno ho visto una bambina crescere e diventare un’atleta. Ho visto una ragazzina attenta ad ogni parola detta durante gli allenamenti.
Ho visto una ragazzina pronta a condividere ogni singolo sforzo e sacrificio ed adesso, 5 anni dopo, finalmente è arrivato questo risultato e sappiamo di poter condividere la gioia del trionfo, ma con la consapevolezza di avere ancora molto da fare per arrivare più in alto. Ho sempre creduto nella condivisione: i risultati non sono né dell’atleta né dell’allenatore, ma la somma del lavoro fatto insieme”.
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