È ancora tempo di vacanza per la Fortitudo Moncada Agrigento, ma dalla sua Udine coach Franco Ciani si prende una pausa dalle ferie per iniziare a ragionare su quello che succederà in una stagione 2015-16 decisamente molto attesa. Lo è dagli sportivi agrigentini, che hanno ancora negli occhi e nel cuore il fantastico sforzo profuso dalla squadra negli ultimi playoff. Lo è da chiunque prenderà parte a una A2 con una nuova formula e tante sfide da affrontare. Lo è per il nostro coach, alla quinta stagione da capo allenatore ad Agrigento.
Il grande finale di stagione 2014-15 è sufficientemente lontano, ora, per parlare a mente fredda. Come stai trascorrendo questa nuova estate da allenatore della Fortitudo Agrigento?
“Nel momento in cui abbiamo fatto la conferenza stampa per annunciare la mia permanenza, al di là dei ricordi emotivi legati ai fantastici playoff che si erano da poco conclusi, era già tempo di voltare pagina. Ci siamo subito rituffati nel lavoro per costruire la squadra, mantenendo quelli che sono sempre state le nostre linee guida, iniziando con il confermare quanto più possibile del nostro gruppo. Siamo soddisfatti perché siamo riusciti a tenere con noi quasi tutto il pacchetto dei giocatori italiani, tranne i due che uscivano dalla quota Under (Udom e Portannese, ndr), sui quali abbiamo dovuto fare valutazioni diverse”.
Come ti immagini questa nuova A2 a 32 squadre?
“Penso che si sia innalzato il livello di entrambi i gironi. Fino all’anno scorso la differenza tra Gold e Silver ha determinato alcune scelte, soprattutto in Silver dove molti hanno lavorato con un contenimento di costi senza grosse forzature. Essere in 32 alla pari ha stimolato e incentivato tutti: ci sono americani importanti oltre a tanti rookies, giocatori scesi dalla Serie A, alcuni facevano parte anche di roster da Eurolega. Sicuramente sarà un campionato tecnicamente impreziosito e per questo molto più difficile. Sia nel girone Est che nel girone Ovest ci sono 4/5 squadre costruite per vincere, ci sarà dunque ancora più battaglia ogni domenica”.
C’è, come sempre, grande aspettativa sui due nuovi americani, Kelvin Martin e Scott Eatherton. Cosa ti aspetti da loro?
“Ci siamo concentrati nella scelta di questi due giocatori una volta preso atto che Penny Williams e Dave Dudzinski avrebbero avuto prospettive diverse. Sostituirli non sarà così facile ma pensiamo di aver operato secondo i nostri crismi, cercando cioè ragazzi di prospettiva, con un buon margine di miglioramento e con una solida mentalità. Questo per perseguire la nostra strada collaudata che è quella di formare una squadra dove non ci siano uno o due giocatori di riferimento a tutti i costi, ma un gruppo di giocatori capaci di tirare fuori dei protagonisti diversi di volta in volta”.
Al di là del dispiacere di aver salutato qualche giocatore, è comunque soddisfacente constatare che come altri in passato anche loro hanno riscosso un interesse molto importante da parte di squadre di categoria superiore, cosa ne pensi?
“Credo che si possa dire che questa sia ormai una caratteristica riconosciuta e riconoscibile della Fortitudo Agrigento: molti ragazzi passati da noi hanno avuto una grande valorizzazione, basti pensare a Fabio Mian e Penny Williams che nella prossima stagione saranno avversari in Serie A (uno a Cremona, l’altro alla Virtus Bologna, ndr), altri come Albano Chiarastella e Rino De Laurentiis sono cresciuti insieme alla squadra, essendo rispettivamente al quinto e al quarto anno qui, dimostrando di poter essere dei fattori importanti di categoria in categoria, prendendosi responsabilità sempre maggiori”.
E chi se ne va, non lo fa mai del tutto…
“Mi piace sottolineare il fatto che molti nostri ex giocatori sono ancora di casa al PalaMoncada, sia in occasione delle partite sia nel periodo di off-season dove possono allenarsi in vista dei loro impegni futuri. Questo vuol dire che il nostro sistema sta funzionando sia a livello sportivo ma soprattutto nella costruzione di una importante identità societaria, visto che chi va via resta sempre affezionato alla nostra Fortitudo”.
Quali sono le aspettative per la nuova stagione?
“Nei playoff abbiamo avuto la capacità e la bravura di arrivare più in forma e motivati di altri. Questo non sempre è possibile e non sempre accade, noi dobbiamo programmare i nostri obiettivi soprattutto in funzione della stagione regolare. Nell’ultimo campionato abbiamo fatto molta fatica a esprimerci, evidenziando un’importante crisi di crescita con risultati non convincenti, ma come ci accade spesso siamo stati poi capaci di chiudere alla grande. L’obiettivo, quindi, è fare una stagione regolare più continua e consistente, centrando i playoff per poi provare a giocarli con la solita determinazione”.
Presentaci i nuovi arrivati: partiamo da Vittorio Visentin.
“Un lungo di prospettiva che ha grandi potenzialità, deve migliorare sotto il profilo fisico soprattutto ma ha già qualità che possono permettergli di tenere il campo in A2. Per noi rappresenta la continuità del nostro progetto sui lunghi, sulla scia di quanto fatto con De Laurentiis”.
Francesco Morciano.
“Ragazzo interessantissimo che deve trovare il passo dei senior, pur avendo fatto in pianta stabile dei ‘dodici” della Enel Brindisi in Serie A. Si tratta di una scommessa fondata sulle sue importanti qualità e non su semplici speranze”.
Scott Eatherton.
“Ci offrirà una sfumatura diversa rispetto a Dudzinski dentro l’area, con ruolo e responsabilità simili. Sicuramente è un giocatore più interno rispetto al predecessore, per questo potrà offrirci nuove soluzioni”.
Kelvin Martin.
“Ci darà atletismo, esuberanza, forza fisica, capacità di attaccare il ferro, imprevedibilità, forza e intensità”.