Il Consigliere comunale Pietro Vitellaro, capogruppo di “Agrigento Cambia, interviene in merito alla seduta di Consiglio comunale di martedì 13 ottobre 2015 con la seguente nota:
“Ieri sera, il Consiglio comunale di Agrigento, ha ufficialmente aperto il dibattito sulla complessa questione dell’acqua pubblica grazie ad un ordine del giorno presentato dal consigliere Pietro Vitellaro.
Da più di un mese ormai ci siamo confrontati con diverse associazioni, movimenti e singoli cittadini sul tema, analizzando ogni singola fattispecie della recente Legge Regionale sulle risorse idriche.
I consiglieri dei gruppi “Agrigento Cambia” ed “Agrigento Rinasce” hanno espresso, e ben motivato, la volontà di voler predisporre la delibera che consente di mettere in discussione l’intero sistema di gestione idrica nella Città di Agrigento e nella nostra Provincia.
Così come la Giunta Comunale ha già fatto, migliorando anche la “delibera tipo dei 27 sindaci”, si anticipano le nostre proposte da aggiungere alla delibera da sottoporre prossimamente al Consiglio:
– Chiediamo a gran forza che il Governo regionale, così come prevede la stessa legge, si impegni e rivedere i rapporti con “Sicilia Acque” (società privata), poiché è necessario riorganizzare il sistema di gestione del servizio idrico sin all’apice del problema, abbassando la tariffa, che rappresenta una delle preoccupazioni fondamentali per i cittadini .
– Chiediamo che il criterio di costituzione dei Sub-ambiti sia quello del bacino Idrografico e non semplicemente un criterio amministrativo. Noi vogliamo consorziarci anche con i comuni che hanno l’acqua!
Siamo consapevoli che questa legge presenta limiti di non poco conto ed infatti, insieme alla suddetta manifestazione di volontà, pretendiamo che il governo regionale tuteli e garantisca la scelta fatta da tutti i consigli comunali interessati, poiché se la Regione Sicilia chiama noi a determinarci sul futuro dell’acqua, la stessa Regione ha il dovere di indicarne la strada sicura da percorrere.
Fino ad adesso solo slogan e percorsi insidiosi e rischiosi per il nostro futuro”.