L’Akragas subisce la terza sconfitta consecutiva tra le “mura amiche”. L’Esseneto è diventato terra di conquista per tutte. Prima la Fidelis Andria, poi la Juve Stabia e adesso la Casertana. Già Lecce e Foggia si leccano i baffi mentre Catanzaro e Monopoli imprecano per aver giocato a Trapani.
Otto gol subiti dai biancazzurri e nessuno realizzato, un film dell’orrore in cui tutte le volte che la squadra di Legrottaglie va in svantaggio, si scioglie come neve al sole.
Il pubblico inizia a spazientirsi, sente la squadra distante, non vede “giganti” sudare, soffrire, combattere. Soprattutto non vede “Giganti”.
La situazione inizia a non piacere anche a qualche dirigente. Il presidente Alessi è stato chiaro: “Chi non suda la maglia andrà via” ha tuonato in sala stampa. Legrottaglie si è assunto le colpe di questa pesante debacle, ma ciò che sembra emergere, è una mancanza di “motivazione” da parte dei giocatori che si riflette sulle prestazioni atletiche.
Il tutto mentre il “Gigante” Savanarola lascia il campo in lacrime consolato dall’immancabile Ciccio Nobile. Chissà se altri giocatori avranno pianto stasera.
La dirigenza allora inizia a guardarsi intorno, si percepisce che ci sarà un bel po’ da cambiare se si vuol raggiungere in fretta la salvezza, e non sarà facile trovare gli uomini giusti. Uomini, ma soprattutto calciatori.