“Abbiamo bisogno di far crescere Agrigento partendo dal protagonismo civico. Dalla iniziativa libera , dalla fantasia dei singoli. Dalla necessità di ciascuno di scommettersi. Occorre più società attiva e forse un po meno Stato. In linea con queste considerazioni, intitoleremo una strada cittadina ad un agrigentino che ha espresso laboriosità , impegno civile, costruendo una robusta azienda che ha prodotto ricchezza e creato lavoro per tanti”.
Così il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto ha ufficializzato l’intenzione dell’Amministrazione di intitolare una via al commendatore Francesco Taglialavoro nato a Canicatti nel 1921 e morto, a seguito di un incidente stradale, ad Agrigento nel 1980 . Figura particolarmente conosciuta, Francesco Taglialavoro, padre di sette figli, era noto in città per aver avviato con successo una serie di attività legate al suo mestiere di sempre, il fornaio, lavoro che aveva svolto perfino durante la guerra in Russia, aggregato al seguito della 61^ squadra panettieri della seconda Divisione Alpina Tridentina. Tornato ad Agrigento dopo la guerra, con l’aiuto della moglie Gaetana Giornofelice riattiva in via Sanzo un forno bombardato.
Pochi mesi dopo, compra un vecchio forno in via Barone. Qui realizza la sua prima vera, grande intuizione: offrire pane caldo alla cittadinanza a qualsiasi ora del giorno. Lo fa grazie alla doppia panificazione, ovvero sfornando pane dalle 4 del mattino alle 8 di sera, grazie ai modernissimi forni ad acqua calda, alimentati a legna, per l’epoca veri e propri gioielli di tecnologia. Alla fine degli anni cinquanta, la seconda grande intuizione: offrire un pasto caldo cucinato seduta stante, da consumare rapidamente. Nasce la “tavola calda” in via Cesare Battisti, una vera e propria innovazione epocale. Sente anche la necessità di impegnarsi politicamente ed è eletto consigliere comunale nelle file della Democrazia Cristiana.
Poi, grazie alla curia vescovile che gli concede in affitto la sacrestia della Chiesa di San Pietro, già a quel tempo sconsacrata, inaugura la sua prima panetteria. Seguiranno il forno in piazza San Sebastiano a due passi dal Municipio, con annessa panetteria; il Bar di via Garibaldi; il Mulino di Viale Emporium; il forno con annessa panetteria di via Manzoni; la pizzeria “La Lanterna Verde” e il mitico “Timone”, sul lungomare di San Leone, il primo vero moderno ristorante di Agrigento, che resterà vivo nella memoria degli agrigentini con i mitici “Tronchetti al Timone” e per gli innovativi pranzi di nozze.
Il 2 Giugno del 1977 il Presidente della Repubblica, Giovanni Leone, su proposta del Presidente del Consiglio, conferisce a Francesco Taglialavoro il titolo di Commendatore.
Muore improvvisamente a 59 anni, nel 1980, vittima di un incidente stradale, lungo la strada di San Nicola, nella valle dei templi. Erano le 9 di sera di una Domenica di Ottobre mentre stava rientrando a casa per la cena dopo il lavoro.Ora il Comune intitolerà a Francesco Taglialavoro una via cittadina.