L’aria che si respira in sala stampa è molto pesante. Si attende di sapere quale sarà il destino dei responsabili dell’ennesima disfatta akragantina. L’Akragas ha appena subito la sesta sconfitta consecutiva interna (nessuno ricorda un simile record negativo nella storia del calcio agrigentino),  ha incassato il 15′ gol in casa in sei partite e ne ha segnati soltanto due. La vittoria manca da nove giornate. Alla fine la montagna partorirà un topolino.

Il primo a presentarsi in sala stampa è l’allenatore del Melfi Ugolotti: “Quella di oggi per noi era una partita fondamentale. Sapevamo come giocava l’Akragas, nel primo tempo abbiamo subito troppi calci d’angolo, dobbiamo migliorare” ha concluso.

Masini, l'attaccante del Melfi autore di una tripletta
Masini, l’attaccante del Melfi autore di una tripletta

Masini, il castigatore dell’Akragas, dedica la tripletta alla famiglia: “Sono contento perche rientravo da un lungo infortunio e fare gol è stato importante per me e per la squadra”.

E’ la volta dei biancazzurri, si presenta Sabatino: “Purtroppo abbiamo fatto male e ci dobbiamo vergognarci per quello che è successo. Anche noi ci siamo rimasti male, siamo stati vergognosi. Non ci spieghiamo il perché di queste prestazioni e la gente ha tutto il diritto di protestare. Chiedo scusa ai tifosi perché un mio gesto può essere sembrato offensivo, non volevo e chiedo ancora scusa”.

Per Legrottaglie “è inspiegabile ciò che è accaduto. Dopo due buone partite, abbiamo l’occasione per fare una buona prestazione, arriva la domenica e accade quello che è successo. È un problema psicologico, cercheremo di capire cosa non va. Non vedo la motivazione per una mia eventuale dimissione, non vedo i presupposti. Se mi dovessi accorgere che all’interno del gruppo ci fosse una divisione, saprei come comportarmi. Sapevo le difficoltà che avrei trovato lungo il cammino. Non voglio mollare e lasciare il timone di questa barca. Ritengo che sia un problema che riguarda questa generazione di calciatori che non sono disposti a sacrificarsi. Mi è accaduta la stessa cosa con gli allievi regionali. Madonia è un caso a parte: deve dirci cosa vuol fare”.

Tirri decide di metterci la faccia: “La contestazione è giustificata quando si perdono sei partite consecutive. Mi assumo le mie responsabilità e ci metto la faccia, sono io che ho messo su questa squadra e se le cose non vanno bene è colpa mia. Parlerò con la società su una eventuale dimissione”.