Importanti opere pubbliche saranno completate, rifunzionalizzate o realizzate a Naro grazie al Patto per la Sicilia che Renzi ha firmato col presidente Crocetta, alla presenza dei sindaci siciliani, sabato scorso, nella Valle dei Templi.
Queste opere costeranno circa 7 milioni di euro e riguardano i settori più vari.
In particolare, un intervento è rivolto alla riqualificazione urbana e concerne la sistemazione della via Archeologica per un più agevole collegamento del centro di Naro col Castello.
Un altro intervento attiene ai lavori di completamento delle strutture sportive e dell’impianto di canottaggio del Lago San Giovanni, in modo da consentirne anche la valorizzazione dal punto di vista turistico-sportivo.
Altri lavori riguarderanno inoltre l’invaso Furore e più specificamente la casa di guardia e alcuni impianti tecnologici e di coronamento.
Nel Patto è prevista pure la rifunzionalizzazione del depuratore comunale che, costruito anni or sono, non è mai stato messo in funzione ed è andato man mano depauperandosi.
Ci saranno infine alcuni lavori di consolidamento e interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e franoso, nonché la realizzazione di vie di fuga necessarie come la strada Salita-Tardio che farà il paio con la via Archeologica in caso di eventi franosi nella via Vanelle e nelle aree circostanti.
“Come Amministrazione comunale abbiamo fatto le nostre istanze e presentato i nostri progetti, tramite la Presidenza della Regione e i vari Assessorati Regionali – dice il sindaco Calogero Cremona -. Grazie al Presidente Crocetta, alla Vice Presidente Mariella Lo Bello con Mariagrazia Brandara e agli Assessorati Regionali sono state accolte alcune richieste e, nel giro di pochi anni, alcuni dei progetti presentati diventeranno realtà col Patto per la Sicilia.
Sarà così sistemata finalmente la Via Archeologica che negli anni si è andata sempre più dissestando. Saranno concretamente completati gli impianti per gli sport remieri al Lago. Sarà ricostruito l’impianto di depurazione che Naro non ha mai avuto, nonostante i notevoli soldi pubblici spesi tra la fine degli anni novanta e l’inizio degli anni duemila. Verranno pure messe in sicurezza zone franose e a rischio idrogeologico del centro abitato.
Non vediamo l’ora che dalle parole e dalle carte si possa subito passare ai fatti e ai lavori” conclude Cremona.